Il governo italiano ha svelato una manovra economica ambiziosa per il 2025, con un pacchetto di interventi dal valore complessivo di 30 miliardi di euro. Questa manovra riflette un approccio “serio e responsabile” orientato a consolidare la crescita economica e migliorare il benessere dei cittadini, senza incrementare la pressione fiscale. I punti cardine includono la conferma del taglio del cuneo fiscale e la riduzione delle aliquote Irpef a tre, rendendo queste misure strutturali e permanenti.
Una componente significativa della manovra è il contributo di 3,5 miliardi di euro proveniente dalle banche e dalle assicurazioni. Questo finanziamento sarà impiegato per rafforzare il sistema sanitario nazionale, destinando risorse cruciali per migliorare la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari. L’obiettivo è garantire che queste risorse aggiuntive aiutino a rispondere alle esigenze delle fasce più vulnerabili della popolazione, potenziando infrastrutture e servizi.
Dopo un Consiglio dei ministri di circa un’ora e mezza, il governo ha dato il via libera alla manovra, con la conferenza stampa del Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, fissata per domani alle 11. La premier Giorgia Meloni ha celebrato l’approvazione della legge di bilancio con un post sui social media, dichiarando che “mette al centro i cittadini, le famiglie e il rilancio della nostra Nazione”, mantenendo la promessa di non introdurre nuove tasse.
La manovra introduce importanti iniziative a beneficio delle famiglie. La “Carta per i nuovi nati” assegna 1000 euro ai genitori con un ISEE fino a 40 mila euro, una misura pensata per alleviare le spese iniziali legate alla nascita di un figlio. Inoltre, il governo ha potenziato le misure sui congedi parentali e il bonus per la frequenza degli asili nido, permettendo di escludere le somme dell’assegno unico universale dal calcolo dell’ISEE. Queste iniziative cercano di offrire supporto concreto alle famiglie, incrementando il loro potere d’acquisto e favorendo l’accesso a servizi essenziali.
Sul fronte pensionistico, la manovra conferma le misure precedenti, tra cui l’aumento degli assegni minimi e la quota 103 per il pensionamento anticipato. Inoltre, sono previsti incentivi per i lavoratori, sia pubblici che privati, che scelgono di continuare a lavorare anche dopo aver raggiunto l’età pensionabile. Questi incentivi promuovono un modello di invecchiamento attivo, permettendo ai lavoratori di contribuire ulteriormente alla crescita economica mentre godono di benefici fiscali e sociali.
La manovra dedica particolare attenzione al Mezzogiorno, confermando incentivi per l’occupazione giovanile e femminile. Questi incentivi saranno disponibili anche per i contratti attivati nel biennio 2026-2027, con l’obiettivo di ridurre il divario occupazionale tra le diverse regioni italiane. Inoltre, la decontribuzione per le imprese localizzate nelle Zone Economiche Speciali (ZES) è confermata, insieme a incentivi per l’autoimpiego nei settori strategici, come la transizione digitale ed ecologica. Queste misure mirano a stimolare l’innovazione e la creazione di nuovi posti di lavoro in aree chiave per lo sviluppo economico del Sud Italia.
Per quanto riguarda le coperture finanziarie, oltre ai 3,5 miliardi provenienti dal settore bancario, la manovra prevede 9 miliardi di spazio in deficit. I ministeri contribuiranno con tagli per un totale di 3 miliardi, mentre ulteriori 500 milioni sono previsti dalla proroga delle concessioni nel settore dei giochi. Inoltre, la manovra avvia un riordino delle tax expenditures , con una revisione dei bonus edilizi: le detrazioni saranno mantenute al 50% per le prime case e ridotte al 36% per le altre proprietà. Questa operazione potrebbe generare 2-3 miliardi di euro, risorse che saranno reindirizzate verso altre priorità fiscali e sociali.