Ok Governo a regole su Ia: fino a 5 anni di carcere per chi froda

Intelligenza Artificiale, Italia in prima linea nella legislazione tecnologica

Carlo Nordio

Carlo Nordio

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sull’Intelligenza Artificiale (IA). Questo provvedimento mira a sostenere lo sviluppo delle imprese operanti nei settori chiave dell’IA, della cybersecurity, del calcolo quantistico e delle tecnologie abilitanti. Il governo Meloni ha autorizzato investimenti fino a un miliardo di euro nel capitale di rischio di PMI con elevato potenziale di sviluppo al fine di promuovere l’innovazione tecnologica sul territorio nazionale.

“Chiunque cagiona danno ingiusto inviando, cedendo o diffondendo senza consenso immagini, video o voci falsificate o alterate con sistemi di intelligenza artificiale idonei a ingannare verrà punito con una pena da 1 a 5 anni di carcere”. E’ una delle novità del ddl sull’Intelligenza Artificiale approvato in Cdm resa nota dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio. “Se si provoca danno ingiusto allora scatta la sanzione penale – ha spiegato -. La pena è aggravata nel caso di reati di riciclaggio, frode, aggiotaggio: l’uso dell’intelligenza artificiale aumenta di un terzo la pena”. “L’aspetto patologico può essere devastante, l’intelligenza artificiale può creare una realtà non più virtuale ma reale, una rappresentazione di una persona realistica, non come il vecchio fotomontaggio in cui si percepiva la falsificazione, si può creare un mondo reale, provocare danni”.

Parlando delle pene previste dal ddl approvato oggi, Nordio ha osservato: “Si parlerà ancora una volta di panpenalismo ma l’avvento delle nuove tecnologie, proprio perché può creare problemi che hanno vuoti di tutela, vanno colmati con una norma penale”. Il disegno di legge evidenzia una serie di punti cruciali per la governance e lo sviluppo responsabile dell’IA in Italia. Tra questi, vi è il chiaro delineamento delle responsabilità e dei soggetti coinvolti nella definizione e nell’applicazione della strategia nazionale sull’IA. La presidenza del Consiglio dei ministri gioca un ruolo centrale, affiancata dal Comitato interministeriale per la transizione digitale.

Un elemento di spicco è l’attenzione alla sicurezza e alla tutela dei diritti fondamentali nel contesto dell’utilizzo dell’IA. Si stabilisce che i sistemi e i modelli di intelligenza artificiale devono rispettare l’autonomia e il potere decisionale umano, oltre a non pregiudicare il funzionamento democratico delle istituzioni e dei processi politici. La cybersicurezza è riconosciuta come una precondizione essenziale, e si sottolinea l’importanza di salvaguardare la libertà di informazione e di espressione. Un altro aspetto rilevante riguarda l’utilizzo dell’IA per il miglioramento dell’interazione uomo-macchina nei settori produttivi e la promozione della produttività. Lo Stato si impegna a facilitare l’accesso ai dati di alta qualità per le imprese e la comunità scientifica, promuovendo così l’innovazione e lo sviluppo economico.

Nel contesto giuridico, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha sottolineato l’importanza di preservare il ruolo e la discrezionalità del magistrato, escludendo l’uso dei sistemi di IA per decisioni giudiziarie. È stato inoltre introdotto un chiaro dispositivo di sanzioni per coloro che diffondono video o immagini alterate con IA senza consenso, dimostrando un impegno nel contrastare potenziali abusi della tecnologia. Con 26 articoli, il disegno di legge rappresenta un passo significativo verso la definizione di una cornice normativa completa e responsabile per l’IA in Italia. Il coinvolgimento di varie autorità e l’attenzione alle implicazioni etiche e legali dell’IA dimostrano un approccio olistico e avanguardista da parte del governo italiano. La promulgazione di questa legge potrebbe posizionare l’Italia come un leader europeo nella regolamentazione dell’IA, promuovendo al contempo l’innovazione e la competitività nel settore tecnologico.