A Schijndel, nella provincia del Brabante Settentrionale dell’Olanda, una coppia ha deciso di chiedere alle autorità di poter cambiare in Isabelle il nome della propria figlioletta Isis, vale a dire Iside, per evitare qualsiasi commistione con l’acronimo in lingua inglese del gruppo terroristico Stato Islamico: anche perché, ha spiegato all’emittente televisiva ‘Rtl’ la madre Dorinda Janssen, non volevano più la gente si spaventasse nell’udirlo. I genitori, ha riferito la donna, hanno cominciato a vacillare quando Facebook ha bloccato tutti gli account di chi si chiama così fino a quando non fossero state fornite prove certe sull’identità delle titolari. Poi un giorno, durante una gita al luna park, accadde che la madre per qualche minuto perse di vista la bimba, e cominciò a cercarla ad alta voce. “I passanti mi guardavano atterriti, come se stesse succedendo chissà che cosa”, ha raccontato: e a quel punto lei e il marito hanno capitolato. Non è detto però che la loro volontà sia esaudita: nei Paesi Bassi, dove le persone battezzate Isis sono circa 2.500, i cambiamenti di nome sono sottoposti a una procedura lunga, complessa e anche molto costosa di competenza dei tribunali, che debbono seguire prescrizioni di legge molto severe.
