Olimpiadi invernali 2026, Torino dice sì alla candidatura. Ora dovra’ vedersela con Milano e Cortina

Olimpiadi invernali 2026, Torino dice sì alla candidatura. Ora dovra’ vedersela con Milano e Cortina
19 luglio 2018

Il si’ tanto atteso, e sofferto, alle Olimpiadi e’ arrivato. Dopo settimane di discussioni e di liti, soprattutto all’interno della maggioranza pentastellata, con la sindaca Chiara Appendino arrivata anche a minacciare le dimissioni, il Consiglio comunale ha approvato la delibera di sostegno alla candidatura del capoluogo piemontese ai Giochi invernali del 2026.

Ventidue i voti a favore, tra cui quelli della prima cittadina e di 20 consiglieri grillini su 23. Ma anche le opposizioni si spaccano, tra favorevoli, astenuti e non partecipanti al voto. La palla passa ora nelle mani del Coni, che dovra’ valutare se la delibera esprima il si’ pieno e incondizionato richiesto. E, soprattutto, se sia accettabile il no a qualunque dialogo con le altre citta’ – a cominciare da Milano – ribadito da uno dei due emendamenti apportati al documento dalla prima cittadina. L’altro riguarda l’analisi costi-benefici tanto cara ai consiglieri grillini, che dovra’ essere effettuata da un ente terzo – come previsto dalla prima bozza del documento – ma “designato dal governo”.

“Due schiaffi in faccia al Coni”, che non favoriscono certo la candidatura di Torino, per Stefano Lo Russo, capogruppo del Pd, che deve pero’ registrare la defezione tra le sue fila del vicepresidente vicario del Consiglio comunale, Enzo Lavolta. “Ho preferito uscire dall’aula per non votare in dissenso dal mio gruppo, che ha scelto di non esprimersi a favore della delibera”. Lo ha invece fatto Noi con l’Italia, ed hanno pure espresso sostegno alla candidatura Forza Italia e Lega, anche se i suoi consiglieri erano assenti per impegni istituzionali e di lavoro.

“Credo nel lavoro fatto e non abbiamo paura di candidarci. La maggioranza c’e'”, sottolinea la sindaca Appendino a chi le fa notare che la delibera non ha ottenuto l’unanimita’ auspicata dal Coni. “Ogni lavoro e’ perfettibile – aggiunge – ma abbiamo fatto passi avanti e a ogni passo avanti le minoranze hanno sollevato obiezioni per non assumersi responsabilita’ politiche”. Il forfait delle consigliere M5S Daniela Albano e Marina Pollicino da sempre contrarie ai Giochi tanto da non aver firmato la delibera non toglie alla prima cittadina – costretta nelle scorse settimane a chiedere l’intervento di Luigi Di Maio per portare avanti la candidatura – la soddisfazione per il traguardo raggiunto.

“E’ molto piu’ facile far finta che il dissenso non esista anziche’ affrontarlo”, osserva, mentre la capogruppo 5 Stelle Valentina Sganga attacca il Pd: “E’ paradossale che a non votare la delibera sia stato proprio chi a parole ha sempre detto di sostenere la candidatura di Torino”. “Per come e’ scritta questa delibera suicida per Torino avremmo dovuto votare contro – replica il capogruppo dem – Non lo abbiamo fatto per puro senso di responsabilita’ e per dare un segnale forte a tutta quella parte di citta’ che lavora per portare i Giochi a Torino”.

Torino dovra’ vedersela ora con Milano e Cortina, le altre citta’ che aspirano alla candidatura, e dimostrare che il suo dossier e’ quello migliore. La scelta del Coni nelle prossime settimane, tra il primo agosto e il 10 settembre.

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