Olimpiadi Roma 2024, Malagò: “Per candidatura spesi 13 milioni di euro non recuperabili”

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Il processo di candidatura di Roma 2024 è costato circa 13 milioni di euro. Lo ha detto a Radio 24 il presidente del Coni Giovanni Malagò. Spese “non recuperabili perché spese per la candidatura”. “Il processo “si è interrotto da questa settimana da quando abbiamo formalmente messo in liquidazione il comitato”. Malagò ha anche precisato che “Il comune che ospita le olimpiadi non deve pagare niente nel modo più assoluto, deve dare la sua disponibilità a supportare la candidatura. Per essere credibili e forti bisognava avere tre cose: un governo che era d’accordo e che garantiva gli impegni finanziari e sosteneva la candidatura, un comune ovviamente disponibile a sostenerla e un comitato olimpico che se ne facesse carico che è l’interlocutore col Cio”.

Alla domanda se lo stop alla candidatura di Roma pregiudica future candidature italiane la risposta è “Sì. Perché il Comitato Olimpico Internazionale oramai è diventato diffidente nei confronti della politica italiana e soprattutto di chi ha cambiato idea. Perché una cosa che è doveroso dirla: non è che noi siamo partiti ascoltando un parere negativo, noi avevamo tutte le carte in regola e ci hanno detto cominciate la corsa, poi a dieci mesi dall’arrivo, quindi al 30esimo chilometro della maratona ci hanno detto fermate questa corsa perché sono cambiate le regole”. Una parola anche sullo scheletro disegnato da Calatrava definito “una delle pietre dello scandalo: con le Olimpiadi, avevamo previsto con gli investimenti del Cio, 1 miliardo e 700 milioni di dollari, di recuperare un’opera incompiuta. Purtroppo non so adesso quali alternative di progetti ci sono. Ho sentito parlare di una Città della scienza”. Sullo stadio della Roma dice: “Viste le motivazioni date in tema di Olimpiadi, credo onestamente che sullo stadio della Roma qualche contraddizione ci potrà essere. Io sono un fautore di ogni realizzazione di infrastrutture sportive. Di discorsi legati a cubature non mi voglio occupare. Ogni società deve avere un suo stadio”. Infine il tormentone Totti: “Non sarei così sicuro che questo sarà il suo ultimo anno – azzarda – Ho letto che sta pensando di fare l’allenatore e anche per me è stata una novità. Come sarà la Roma senza di lui? Uno ad un certo momento ci si deve abituare”.