Passata la sbornia dei festeggiamenti al Lausanne Palace, albergo dove il Cio ha offerto lunedì notte ai vincitori brindisi e musica dal vivo, i protagonisti della candidatura olimpica di Milano-Cortina 2026 pensano al primo passo, la definizione della governance. Se ne parlerà già ai primi di luglio, durante una riunione preliminare, ma intanto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha tracciato gli identikit ideali per gli uomini e le donne della futura organizzazione olimpica: “Bisogna ragionare sulla governance, capire come e che tipo di formula organizzativa adottare, come scegliere le persone giuste e da questo punto di vista è chiaro che la politica deve stare attenta a non voler invadere dei campi che non sono propri. Cercherò di dare il mio contributo, certo noi diamo indicazioni, ma c’è bisogno anche di manager esperti, meglio se anche sulla cosa pubblica, e con un giusto livello di autonomia” ha detto scendendo dal treno che l’ha riportato a Milano da Losanna.
Il suo ideale sarebbe dunque la scelta di figure con solida esperienza manageriale nel settore privato, ma anche conoscenza delle regole, dei tempi e degli equilibri del settore pubblico. Un po’ come il Sala di Expo 2015, prelevato da Palazzo Marino dove era arrivato un anno e mezzo prima da Telecom Italia. In ogni caso ieri Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Sport, ha assicurato che la squadra vincente della candidatura “va mantenuta, abbiamo già in mente un top manager da chiamare a darci una mano perché è una macchina complessa e ciascuno di noi ha altre attività”. Lo stesso Giorgetti aveva promesso ai delegati Cio: in caso di vittoria il presidente del Comitato organizzatore sarà “il vostro collega Giovanni Malagò”, il presidente del Coni che è ancora a Losanna per la sessione del Cio.
Come previsto dalla Carta olimpica e dal contratto con la città ospitante firmato ieri, l’organismo responsabile della pianificazione e della realizzazione dei Giochi sarà il Comitato, ma ci sarà anche una struttura integrata nella quale saranno rappresentati il Governo, le Regioni, i Comuni e il Coni. Ci sarà poi un Consiglio olimpico con i rappresentanti al massimo livello che avrà un compito, insieme al Comitato, di supervisione sulla Agenzia olimpica di progettazione, organismo per la realizzazione della infrastruttura dei Giochi, che sarà istituita con la Legge olimpica. Un provvedimento questo che Giorgetti si è impegnato a completare “entro fine anno” con la conversione da parte del Parlamento di un Decreto legge.
“Non bisogna perdere tempo, queste settimane va bene, ma a settembre bisogna partire e anche bene” ha aggiunto Sala che si ricorda le conseguenze su Expo dei litigi iniziali. Una fretta condivisa anche dal presidente della Lombardia, Attilio Fontana, secondo il quale con poco più di sei anni davanti i tempi per fare tutto bene “ci sono, ma non dobbiamo lasciarci prendere la mano perché – ha detto a Radio24 – se ci distraiamo un attimo c’è il rischio poi di arrivare con l’affanno alla fine. Abbiamo già una riunione all’inizio di luglio per definire la governance del Comitato, dopodiché cominceremo a parlare delle opere, dobbiamo accelerare il cronoprogramma”. askanews