“Che cosa triste, lucri sul funerale con libri e interviste”. È uno degli striscioni apparsi in Curva Sud, durante il match Roma-Napoli, e indirizzato alla madre di Ciro Esposito, il tifoso partenopeo ferito negli scontri e poi morto un anno fa nella Capitale prima della finale di Coppa Italia. “C’è chi piange un figlio con dolore e moralità e chi ne fa un business senza dignità. Signora De Falchi onore a te”, il testo di un altro striscione. Antonella Leardi pochi giorni fa ha presentato a Roma un libro intitolato «Ciro Vive», scritto con la giornalista Vittoriana Abate.
LA MAMMA DI CIRO “Non tutti hanno la stessa testa e princìpi. Pregherò per loro, affinché Dio possa cambiare i loro cuori. Continuerò la mia lotta al di là di quello che possono dire”. Risponde così la signora Antonella Leardi, mamma di Ciro Esposito ucciso un anno fa prima della finale di Coppa Italia, agli striscioni polemici nei suoi confronti apparsi in Curva Sud.
IL LEGALE DELLA FAMIGLIA “Punire i responsabili di striscioni vergognosi e offensivi, con giuste sanzioni e squalifiche per uno stadio purtroppo esempio solo di messaggi negativi e pericolosi. Si dimetta la commissione che deve autorizzare gli striscioni per evitare messaggi pericolosi, di violenza, odio e razzismo”. È quanto chiede l’avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia di Ciro Esposito, commentando lo striscione esposto in curva Sud allo stadio Olimpico durante Roma-Napoli. Pisani insiste chiedendo “una volta per tutte alle istituzioni e alle autorità competenti di intervenire seriamente e squalificare lo stadio Olimpico punendo i responsabili di vergognosi e subdoli messaggi disumani e odiosi”. Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, “nonostante la tragedia criminale che ha devastato la sua famiglia – aggiunge Pisani – sta cercando di trasmettere agli sportivi e ai giovani di tutto il mondo che la violenza non serve, non porta a niente, la violenza uccide”.