Oliver Stone torna su JFK: “Ci serve un presidente coraggioso”
Al Roma FilmFest le sue ultime fatiche sul presidente assassinato VIDEO
John Fitzgerald Kennedy, ossessione di Oliver Stone. Dopo “JFK” pellicola del 1991 il regista statunitense non ha mai smesso di seguire e indagare il mistero dell’assassinio del presidente democratico nel 1963 a Dallas. E alla festa del Cinema di Roma è venuto a presentare le sue ultime fatiche che illustrano i possibili complotti e le reticenze della CIA. Per Stone, per risolvere i mali degli Stati Uniti servirebbe un presidente coraggioso. Chissà se sarà Joe Biden, irlandese e cattolico come JFK. “Oggi non ci sarebbe un mistero. Sarebbe stato utile avere un telefono cellulare quel giorno… Ci siamo resi conto che tutto fu strutturato da subito per l’insabbiamento; la commissione Warren prese il controllo delle cose insieme al vicepresidente Lyndon Johnson” ha detto.
Stone ha realizzato un documentario, “JFK revisited, Through The Looking Glass”, che esamina i documenti desecretati a fine anni Novanta, con le voci narranti di Whoopi Goldberg e Donald Sutherland, e con le testimonianze di esperti balistici e giuridici. Il documentario, due ore, è una sintesi del secondo lavoro, quattro puntate, dal titolo “JFK Destiny Betrayed”, il destino tradito; queste narrano anche in dettaglio la politica estera di Kennedy che avrebbe potuto spingere varie entità negli Usa ad ammazzarlo, e analizza il famigerato rapporto della Commissione Warren che sancì ufficialmente la tesi del singolo omicida folle.
“Dopo il primo film, il Congresso finalmente approvò il JKF Act e una Commissione fece un buon lavoro che permise la desecretazione di 60mila documenti nonostante i pochi soldi e gli ostacoli della CIA” dice Stone. “C’è un nuovo presidente, Joseph Biden, è irlandese e cattolico, e speriamo che desecreti i restanti 20mila documenti”. A Roma, Oliver Stone ha spiegato a lungo tutti i dettagli dell’assassinio che non quadrano, e tutte le fasi di montaggio che ha attraversato il suo documentario. E se Kennedy resta la sua ossessione, non è solo per il mistero: “Da quando Kennedy è stato ucciso, nessuno presidente americano ha potuto scontrarsi con l’esercito e l’industria degli armamenti, né ha potuto sfidare l’intelligence. E’ impossibile tagliare il bilancio della difesa, cresce ogni anno. Ci serve un presidente coraggioso per andare contro questi poteri”.