(22.19) Soccorsi sospesi nell’area della tragedia di Ponte Morandi. Da circa un’ora le operazioni di scavo e ricerca sono state sospese per il pericolo di crollo una parte del pilone autostradale rimasta pericolante, nella zona di via Campi. Sono in corso le verifiche di stabilita’ da parte dei vigili del fuoco. La speranza dei soccorritori e di trovare persone ancora in vita.
Intanto, si fa sempre più pesante il bilancio. Si parla di 38 e non 39 vittime, come inizialmente comunicato dalla Prefettura di Genova. A dare notizia dell’aggiornamento sono fonti sanitarie, mentre la Prefettura in una breve nota ha parlato solo di “deceduti identificati”. Mentre sono 15 i feriti ricoverati di cui 5 in codice rosso. Gli ultimi due corpi senza vita sono stati recuperati intorno alle 11. Stando alle prime informazioni si tratta di un uomo e, “probabilmente”, spiegano fonti sanitarie, “una donna”, individuati ed estratti dal groviglio di macerie e veicoli. Non c’e’ ancora l’ufficialita’, ma la macchina organizzativa si sta muovendo anche per celebrare i funerali delle vittime sabato 18 agosto.
La Regione Liguria, frattanto, fa sapere che sono 632 gli sfollati a causa del crollo del ponte Morandi. In dettaglio, risultano 311 le famiglie che hanno dovuto abbandonare la propria casa, perche’ minacciata da possibili cedimenti. Una sparuta parte, circa una decina, si trova al centro civico Buranello, adibito a centro di accoglienza. La maggior parte ha trovato ospitalita’ presso parenti e amici. Gli uffici servizi sociali del Comune stanno lavorando per trovare spazi per tutti coloro che sono stati costretti a lasciare la propria abitazione. La stessa amministrazione comunale ha annunciato che gli interessati possono rivolgersi h/24 al Centro civico Buranello, contattando il numero telefonico 010.65981. Le persone verranno prese in carico dagli operatori e sistemate in collocazioni provvisorie in attesa di soluzioni abitative di lungo periodo.
Comune di Genova e Arte stanno inoltre predisponendo un elenco di appartamenti (circa 50 nella prima fase) che saranno disponibili da lunedi’ prossimo per le famiglie rimaste senza alloggio, con priorita’ per i nuclei con anziani, minori e disabili. Sara’ presto pronto un ulteriore elenco di 300 abitazioni di proprieta’ pubblica su cui realizzare interventi di manutenzione da finanziare attraverso una richiesta al governo. Come ha detto il sindaco di Genova, Marco Bucci, queste persone rischiano di non rientrare nelle loro abitazioni per molto tempo. Inoltre, sempre il primo cittadino, ha sottolineato questa mattina che alcune delle abitazioni a ridosso del ponte crollato rischiano di essere abbattute.
IL SINDACO “Ho seri dubbi che le case sotto il ponte possano essere mantenute – ha detto Bucci -. Quelle case non si possono salvare perche’ sono sotto un ponte che ha buone possibilita’ di essere abbattuto, ma avremo cura degli sfollati che e’ la priorita’ numero uno”. Dunque, “c’e’ rischio di abbattimento delle case. Stiamo gia’ lavorando per dare una casa a 311 famiglie. Faremo un budget ad hoc”. “Temo – ha concluso il sindaco di Genova – che per un lungo periodo queste persone non potranno entrare nella loro casa”. Infatti, l’ipotesi concreta che stanno valutando gli assessori regionale e comunale alle politiche abitative, Marco Scajola e Pietro Piciocchi, e’ che gli sfollati possano essere alloggiati in futuro in alloggi di proprieta’ del Comune di Genova e gestiti da ARTE (Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia) da rimettere a posto.
IL GOVERNO Sul fronte politico, il governo ha avviato la procedura di revoca della concessione alla societa’ Autostrade. “Al di la’ delle verifiche penali, di quello che fara’ la magistratura con la sua inchiesta, noi non possiamo aspettare i tempi della giustizia”, ha detto il premier, Giuseppe Conte. Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, invece, sta valutando la possibilita’ di trasferire la gestione dell’A10 all’Anas. Dura anche la presa di posizione del ministro degli Interni, Matteo Salvini.
“Non faccio l’ingegnere, non faccio processi senza elementi, pero’ quel ponte era sotto il controllo di una societa’ privata che guadagna miliardi facendo pagare uno dei pedaggi piu’ cari d’Europa e che evidentemente non ha fatto quello che doveva, non ha speso i soldi che doveva – ha tuonato il vice premier -. Quindi revocare queste concessioni dare le multe piu’ alte e’ possibile far pagare civilmente e penalmente coloro che hanno questi morti sulla coscienza e’ il minimo”. Salvini pensa anche a un bilancio ancora più pesante: “Purtroppo la probabilita’ che sotto quelle macerie ci siano altre vittime e’ molto alta. Non posso dare ulteriori informazioni”.
“REVOCA IMPROBABILE” Ma la revoca della concessione con Autostrade per l’Italia per la A10 Genova-Savona e’ estremamente improbabile visto che sarebbe possibile solo in caso di dolo grave e che la società ha regolarmente rispettato i piani di controllo ed intervento stabiliti in accordo con il ministero dei Trasporti. E’ quanto riferisce all’AGI uno dei massimi esperti del settore che, per i suoi incarichi istituzionali, chiede di conservare l’anonimato.
La procedura per la revoca della concessione, spiega la stessa fonte, e’ molto lunga e complessa e prevede l’individuazione di un grave dolo. Nel caso specifico, prosegue, risulta che la societa’ ha fatto tutte le verifiche e gli interventi secondo i piani decisi dalla Direzione per la Vigilanza sulle Concessioni Autostradali del Ministero dei Trasporti. Non e’ pensabile quindi, rileva la fonte, una revoca quando sono stati fatti tutti i controlli e gli interventi concordati con il ministero.