Oltre 66mila studenti per 13mila posti: uno ogni cinque. Quello per l’accesso a medicina è il primo test nazionale post-Covid, nel rispetto delle misure nazionali previste: autocertificazione del candidato in cui si certifica di non aver avuto contatti con positivi e di non essere sottoposti a quarantena, distanziamento tra i banchi, mascherina per l’intera durata del quiz, sessanta domande in cento minuti. Le domande più difficili su chimica, atomi, l’autore del Signore degli Anelli e le leggi sui robot. Una sola domanda sul Covid. Ma misure rispettate in totale sicurezza. Qui siamo all’Università La Sapienza di Roma: 3.500 gli studenti iscritti che sono stati distribuiti nelle numerose aule dell’intero Ateneo.
“Misure rispettate, tutto perfetto, ottima organizzazione. Tutto controllato”. Qui invece siamo a Monte Sant’Angelo a Fuorigrotta per l’università Federico II di Napoli: 4508 le domande. Sul distanziamento, il presidente della Commissione, Michele Nicolo, ha spiegato: “E’ stata prevista una suddivisione dei posti tale da poter garantire la distanza; forse l’unico assembramento che si è verificato è avvenuto all’esterno, questa mattina”. Le impressioni degli studenti: “E’ stato difficile studiare perché si è persa un po’ l’abitudine, i ritmi scolastici sono diversi. Ma se si ha la coscienza apposta di aver dato il massimo…bisogna prenderla un po’ come viene”.
“Il percorso di studio per questa facoltà è comunque impegno; lockdown o non lockdown si doveva studiare…devi dare tutto te stesso e impegnarsi”. “E’ difficile perché oltre alla prova mentale c’era anche quella fisica…ma è la strada che abbiamo scelto e dobbiamo sopportare”. “La preparazione è la stessa, come gli altri anni, ovviamente con le misure dovute a questa pandemia. Sono speranzosa perché ho studiato tanto…speriamo vada tutto bene”. Proteste, fuori dalla Sapienza, contro il numero chiuso.