“Io ho lavorato e lavoro per la pace e per cercare di fermare questa maledetta guerra. Figurati se vado a parlare di ministri e viceministri, mi sembra la solita fantasia su cui c’è Putin, c’è il fascismo, il razzismo, il nazismo, il sovranismo. Non penso che Putin stia dietro al termovalorizzatore di Roma”. La smentita di primo mattino del segretario della Lega, Matteo Salvini, a Radio 24 delle presunte ingerenze russe sulla crisi che ha portato alla caduta del Governo Draghi non impedisce che le rivelazioni contenute in un articolo de La Stampa mettano in luce sensibilità diverse nel centrodestra in materia di collocazione internazionale del Paese.
Dopo la ritrovata unità sul criterio per la premiership, sancità meno di 24 ore prima, la ricostruzione del quotidiano torinese, attribuita a un documento informale dei servizi segreti, ha infatti provocato una richiesta generalizzata di chiarimenti da parte del centrosinistra, alla quale si è però associato, con toni diversi, anche Fratelli d’Italia. Oggetto della disputa sono presunti contatti, a fine maggio, tra un funzionario dell’ambasciata russa e il consigliere per i rapporti internazionali del leader della Lega, durante i quali il funzionario russo avrebbe chiesto se il partito di Salvini era intenzionato a ritirare la delegazione dei ministri dal Governo.
“Io penso che le questioni di carattere internazionale vadano chiarite e approfondite, noi come Fratelli d’Italia non siamo imbarazzati da nulla rispetto alla posizione del nostro Paese a livello internazionale, l’Italia è dalla parte dell’Occidente, siamo a fianco dei nostri alleati, nel nostro programma di governo abbiamo parole chiare su questo” ha detto il capogruppo di Fdi alla Camera, Francesco Lollobrigida, secondo il quale “la richiesta di verificare tutto quello che circola è legittima, è indubbio, ma confidiamo che nessuno in Italia, tra le forze politiche, abbia remato contro l’Italia e l’Occidente”.
Nel frattempo, come annunciato da Salvini, è intervenuto anche il sottosegretario con delega ai Servizi, Franco Gabrielli, chiarendo che “le indiscrezioni apparse sul quotidiano La Stampa, in merito all’attribuzione all’Intelligence nazionale di asserite interlocuzioni tra l’Avvocato Capuano e rappresentanti dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, per far cadere il Governo Draghi, sono prive di ogni fondamento”. Non è entrato nel merito dei fatti, così come Salvini, e per il segretario del Pd, Enrico Letta, il leader leghista “non è riuscito nemmeno a smentire, ma conferma tutti i legami oscuri suoi con Putin e la Russia”.
Per Antonio Tajani, di Forza Italia, si tratta solo di una “campagna denigratoria contro il centrodestra”, mentre per il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è “una questione molto preoccupante” che esige “spiegazioni da Salvini sui suoi rapporti con la Russia” e dall’intero centrodestra “sulla linea di politica estera”. Una notizia, ha aggiunto il leader di Ipf, che “fa il paio con l’endorsement dell’ambasciatore russo a Roma Razov sulla bozza di risoluzione del partito di Conte sulla questione ucraina”. Dal canto suo Conte ha negato contatti con la Russia e si è associato alla richiesta di chiarimenti da parte di Salvini “nelle sedi opportune”. Tra queste Ipf ha citato anche il Comitato parlamentare competente in materia di intelligence, ma per il suo presidente, Adolfo Urso (Fdi), la dichiarazione di Gabrielli è “sufficiente a evitare che il Copasir sia usato per campagne elettorali”.
A sostegno di Salvini sono accorsi infine i ministri della Lega, Giancarlo Giorgetti, Erika Stefani e Massimo Garavaglia, secondo i quali “qualcuno ha preso un colpo di sole molto serio” ipotizzando loro dimissioni su richiesta di Putin. “Sarebbe da ridere se non ci fosse una guerra di mezzo e migliaia di morti. Smentiamo con forza e diffidiamo chiunque a ripetere a qualsiasi titolo questa idiozia” hanno concluso.