Ombre in Vaticano, si dimette il segretario personale del Papa

Da parte vaticana si precisa che per Pedacchio non si tratta di altro se non del semplice desiderio di cambiare mansioni

Bergoglio-Pedacchio

Papa Francesco si prepara a rientrare dalla lunga maratona in Estremo Oriente, ma dal Giappone rimbalza fino a Roma la notizia che il suo segretario personale, Fabian Pedacchio, si prepara a lasciare il delicatissimo incarico. Da parte vaticana si precisa subito: non si tratta di altro se non del semplice desiderio di cambiare mansioni per un sacerdote dalle grandi curiosita’ intellettuali e culturali. Pedacchio, che ha 55 anni ed un aspetto giovanile, vuole insomma continuare a vivere la stagione bergogliana della Chiesa, ma seguendola da un’altra prospettiva. Del resto era arrivato a Roma molto prima dello stesso Francesco: era il 2007 quando l’allora arcivescovo di Buenos Aires accondiscese ad una richiesta dell’allora prefetto per la congregazione dei vescovi, il cardinal Re. Questi voleva con se’ il giovane esperto di diritto canonico, ed il responsabile della principale diocesi argentina permise che partisse, per ritrovarlo sei anni dopo in una Roma che ancora non sapeva quanto il pontificato appena iniziato potesse essere interessante.

In questi anni Pedacchio e’ stato l’uomo a piu’ stretto contatto col papa. Prima “part time”, solo la mattina: nel resto della giornata continuava a lavorare all’ufficio cui era stato assegnato da anni. Poi fisso, con orari di ufficio lunghissimi. Del resto le esigenze della Chiesa sono state di rado cosi’ urgenti. In questi anni Pedacchio e’ rimasto in pianta stabile a Santa Marta. Esperto in diritto canonico, e’ stato segretario dell’associazione dei canonisti argentini. Nota di colore a sfondo culturale: ama la musica operistica, i romanzi di Gabriel Garcia Marquez e i film di Pedro Almodovar. Pedacchio e’ un appassionato di opera lirica e pare che il suo tifo per il River Plate (il Papa e’ pr il San Lorenzo) avesse anche un risvolto pastorale. Di calcio ammise infatti in un’intervista a un quotidiano argentino di non essere esperto, ma che non c’e’ modo migliore per dialogare con la gente che una bella chiacchierata sul Futbol. E su Bergoglio diceva: “Dimostra il suo talento. Parla bene e senza paura, non solo per i cattolici ma per tutto il mondo. E’ intelligente e sa il peso che ha ogni parola che dice”. Si direbbero parole che non dipingono solo il Papa ma anche il suo collaboratore piu’ stretto, se e’ vero quel che in queste ore scrive il Clarin, il principale giornale argentino, riferendo dello spostamento. “Il suo lavoro e’ stato riservato ed efficace”, si legge, “a giudizio unanime ha svolto un ottimo lavoro”.

Aggiunge, il quotidiano, con una punta di dietrologia forse inevitabile: “la notizia dell’abbandono ha dato luogo a molte voci all’interno delle mura vaticane. Ne girano anche talune che vogliono sul piede di partenza anche l’altro segretario personale, l’egiziano Yoannis Lhazi”. Ma questi sono sempre i momenti delle voci dal sen fuggite. Per il momento il certum lo da’ la dichiarazione del portavoce vaticano Matteo Bruni, che dal Giappone fa sapere:”si tratta di una decisione presa da tempo, in linea con il modo necessario di vivere questi incarichi, come un servizio a tempo, al termine del quale se ne comincia un altro”. Insomma, un “ordinario avvicendamento di funzioni”. Sia Pedacchio che l’altro segretario personale di Papa Francesco, il sacerdote egiziano Yoannis Lahzi- ha aggiunto Bruni – hanno assunto quest’incarico con tale spirito di servizio, “in aggiunta alle precedenti funzioni, a cui possono tornare, a tempo pieno”. Si capira’ quando l’aereo papale tocchera’ terra a Roma. Anche perche’ dovrebbe arrivare, in quel momento o subito dopo, l’annuncio del nome di chi e’ stato chiamato a prendere il posto di Rene’ Bruelhart, il presidente dell’Autorita’ di Informazione Fiunanziaria.