Omicidio Aversa, arrestato napoletano per concorso in omicidio

È un 51enne di Ponticelli l’uomo che ha fornito l’arma a Guarente

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È un 51enne di Ponticelli, Francesco De Turris, l’uomo che ha fornito a Ciro Guarente l’arma per uccidere Vincenzo Ruggiero (foto), il giovane attivista gay scomparso da Aversa il 7 luglio scorso e ritrovato poi dopo 20 giorni cadavere sotto uno strato di cemento in uno spazio tra un autolavaggio e un garage a Ponticelli, quartiere periferico di Napoli est. L’uomo è stato fermato due giorni fa dai carabinieri e oggi, dopo un lungo e difficile interrogatorio, ha confessato di aver fornito l’arma all’omicida. De Turris, vecchio amico di Guarente e vicino di casa (i due abitavano in stabili adiacenti) vanta un curriculum di tutto rispetto sotto il profilo dei reati. Pluripregiudicato, ha compiuto furti, rapine, procurato lesioni, opposto resistenza a pubblico ufficiale. Mai, però si era spinto a concorrere a un omicidio. Fermato due giorni fa, l’uomo è stato interrogato a lungo dagli inquirenti della procura di Santa Maria Capua Vetere e in un primo momento ha rifiutato ogni addebito. Poi, messo alle strette da indizi e prove ha ceduto. A incastrare il 51 enne sono state, secondo quanto riferiscono i vertici dell’Arma, numerose intercettazioni telefoniche che dimostravano i contatti, ripetuti e ad un’ora insolita, con Guarente proprio nell’arco di tempo nel quale l’omicida dovrebbe aver ammazzato il giovane Vincenzo. De Turris ha raccontato di aver soddisfatto la richiesta del vecchio amico che gli aveva chiesto un’arma dimostrando la propria consapevolezza del motivo per il quale Guarente la voleva. Arrivando perfino a consigliargli un a calibro 7,65 con la quale avrebbe certamente raggiunto il suo obiettivo. Circostanza che ha confermato l’ipotesi investigativa maturata dopo l’esame autoptico durante il quale erano stati ritrovate due ogive di questo stesso calibro.