Omicidio avvocato Fragalà, ammesse le parti civili. Tensioni al processo di Palermo
Nella prossima udienza inizierà l’esame dei testimoni. Il rinvio e’ al prossimo 14 settembre
Ancora alta tensione al processo per l’omicidio dell’avvocato Enzo Fragala’, arrivato alla terza udienza, a Palermo: l’ammissione delle parti civili e il rigetto, da parte della Corte d’assise, delle eccezioni di nullita’ di alcuni atti, avanzate dai difensori dei sei imputati, prelude a nuove iniziative dei legali, che gia’ hanno chiesto la “rimessione” del processo ad altra sede giudiziaria, per il possibile condizionamento ambientale che ci sarebbe, nel Foro palermitano, riguardo al delitto che vide come vittima uno dei principali esponenti dell’avvocatura. L’istanza dovra’ essere decisa dalla Cassazione. Il collegio presieduto da Sergio Gulotta ha ammesso come parti civili i familiari della vittima, il Consiglio nazionale forense, l’Ordine degli avvocati del capoluogo siciliano e la Camera penale, con il Comune di Palermo. Si’ anche alla costituzione dell’associazione Caponnetto. Ai penalisti e’ arrivata la solidarieta’ di tutte le Camere penali della Sicilia, che, nell’affermare il diritto-dovere dei difensori di assistere i loro clienti, sostengono coloro che si sono costituiti contro gli imputati di un delitto gravissimo, perche’ – secondo l’accusa – commesso per colpire e intimidire l’intera avvocatura palermitana. Nella prossima udienza iniziera’ l’esame dei testimoni. Il rinvio e’ al 14 settembre.