Omicidio imprenditore agricolo nel tarantino, fermato 29enne
E’ un 29enne di Lizzano (Taranto), operatore ecologico, l’omicida dell’imprenditore agricolo di San Giorgio Jonico, Ciro Piccione, 29enne anch’egli, ucciso lo scorso 12 maggio con due colpi di pistola calibro 7,65 di cui uno all’addome. Stasera i Carabinieri hanno sottoposto a fermo, su provvedimento del sostituto procuratore Maurizio Carbone, Salvatore Mele, incensurato: e’ accusato di omicidio e detenzione e porto abusivo di pistola Dopo le indagini condotte mediante l’ascolto di persone informate sui fatti, la verifica del traffico telefonico e delle comunicazioni sms e WhatsApp della vittima e di persone a lui vicine, l’analisi delle celle radio base di telefonia e l’esame di filmati di numerose telecamere di videosorveglianza, i Carabinieri, si legge in una nota, “hanno circoscritto un’area di approfondimento che ha condotto all’uomo”. Mele, fidanzato della figlia di un’amica della vittima, nell’arco temporale ricompreso fra la sera dell’11 maggio e la mattina del 12, giorno in cui e’ avvenuto l’omicidio, aveva avuto contatti telefonici con Piccione.
“Inoltre, numerose immagini di telecamere di videosorveglianza, documentano i transiti dell’Audi A4 SW nera” di Mele “in prossimita’ del deposito di mezzi agricoli di San Giorgio Jonico” usato da Piccione (e Piccione e’ stato ucciso proprio nel suo deposito), “cosi’ come lo studio del traffico delle celle telefoniche ha accreditato la presenza dell’utenza portatile in uso al 29enne lizzanese nell’area dell’omicidio”. Mele, rendono noto i Carabinieri, quella mattina aveva “fissato un incontro con la vittima per esternagli il proprio dissenso e quello della sua fidanzata rispetto all’amicizia che coltivava nei confronti della madre di quest’ultima. Il delitto e’ maturato durante una colluttazione da lui intrapresa. Il giovane si sarebbe poi allontanato dal luogo del delitto e si sarebbe disfatto della pistola, lanciandola in mare”. Mele e’ ora in carcere a Taranto “in attesa della richiesta di convalida del fermo al giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Taranto”.