Omicidio Matilda, dopo 13 anni resta senza colpevole

Omicidio Matilda, dopo 13 anni resta senza colpevole
La mamma di Matilda, Elena Romani
21 dicembre 2018

Dopo 13 anni non ha ancora un nome il colpevole della morte della piccola Matilda Borin, 23 mesi appena, uccisa il 2 luglio 2005 in una villetta di Roasio, piccolo Comune in provincia di Vercelli. Insieme a lei quel giorno in casa c’erano altre due persone: la mamma, Elena Romani, hostess di 31 anni, e il compagno di quest’ultima, Antonino Cangialosi, ex bodyguard e dipendente di una ditta di autotrasporti. A uccidere la bambina, come confermera’ l’autopsia, e’ stato un violento colpo alla schiena, forse un calcio, che ha danneggiato fatalmente gli organi interni. Subito dopo la madre e il compagno sono indagati per omicidio.

Leggi anche:
Inchiesta Visibilia, Daniela Santanchè richiede proscioglimento: "Il fatto non sussiste"

I sospetti dei magistrati si concentrano soprattutto sulla donna, che va a processo con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Per Cangialosi, invece, nel 2007 il gup di Vercelli stabilisce il non luogo a procedere. Dopo tre gradi di giudizio Elena Romani, che fin da subito si professa innocente, e’ assolta. La donna sostiene di essersi allontanata per pulire un lenzuolo sporco di vomito della bimba e di averla ritrovata agonizzante. L’accusa della hostess a Cangialosi e’ chiara: solo lui puo’ averla uccisa.Nell’aprile 2013 il gup di Vercelli, Potito Giorgio, revoca il non luogo a procedere per Antonio Cangialosi, ma poco piu’ di un anno dopo il gip Paolo Bargero proscioglie l’uomo.

A quel punto i legali di Elena Romani ricorrono in Cassazione, e la Corte annulla la decisione del gip. Nel dicembre 2016 Cangialosi, che sceglie il rito abbreviato, viene ancora una volta assolto dal gup Fabrizio Filice “per non avere commesso il fatto”. Si arriva cosi’ al 14 novembre scorso e al nuovo processo in Corte d’assise d’appello, conclusosi oggi pomeriggio con la piena assoluzione dell’imputato. Una decisione anticipata dal procuratore generale Marcello Tatangelo che chiedendo l’assoluzione di Cangialosi aveva parlato di “sconfitta personale per tutti noi e per il sistema giustizia”. I legali di Elena Romani, che ha lasciato l’aula prima della lettura della sentenza, hanno preannunciato che dopo la lettura delle motivazioni, presenteranno ricorso.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti