Omicidio Matteotti: 93 anni dopo, socialisti contro totalitarismi
Mattarella ha inviato una corona di fiori e un messaggio di saluto e’ pervenuto anche dalla presidenza del Consiglio.
La Sindaca di Roma, Virginia Raggi, partecipa, al suo primo anno con la fascia tricolore della Capitale, alle celebrazioni del 10 giugno che ricordano l’assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti. Virginia Raggi ha letto l’ultimo discorso che Matteotti tenne alla Camera dieci giorni prima del suo rapimento. Una lettura intensa di quello che fu un vero e proprio atto di accusa verso la campagna intimidatoria che contrassegno’ le elezioni del 1924. Alle celebrazioni il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato una corona di fiori e un messaggio di saluto e’ pervenuto anche dalla Presidenza del Consiglio. A nome del governo e’ intervenuto il Sottosegretario alla Presidenza, Sandro Gozi, che ha ricordato come l’esempio di Matteotti a 93 anni dal suo assassinio sia quantomai attuale perche’ “la battaglia per la democrazia e’ stata sempre una battaglia europea che ha visto sempre i socialisti da una parte e i totalitarismi dalla altra. Queste sono le battaglie dei valori, per la democrazia, per essere stato di diritto, per essere comunita’”. Oggi tra quanti hanno ricordato il deputato socialista anche l’assessore alla cultura di Roma Capitale, Luca Bergamo, la consigliera regionale Maria Teresa Petrangolini, il sindaco di Civita Castellana Gianluca Angelelli, Giulia Narduolo (deputata Pd) e la Presidente del II Municipio, Francesca Del Bello, che lo scorso 24 aprile aveva partecipato alla sostituzione della targa vandalizzata lo scorso gennaio. Presenti anche Marcello Leonardi dell’associazione “Saragat-Matteotti” e Angelo Sabatini della Fondazione Giacomo Matteotti che da anni si occupano di tenere vivo il ricordo del deputato socialista e ne curano le celebrazioni. Proprio Sabatini spiega il senso di questa celebrazione: “Oggi lo ricordiamo perche’ la memoria di questo grande antifascista non venga offuscata o offesa da atti poco nobili. Ricordare Matteotti oggi serve non solo a capire la statura politica del personaggio, ma anche per fornire incitamento a coloro che ancora credono al riformismo come ad una formula di corretta organizzazione e soddisfazione dei bisogni e dei diritti umani – prosegue – egli rappresenta quella categoria di politici che dedicavano la propria vita a individuare i problemi del Paese e a indicarne le soluzioni”.