Scienza e Tecnologia

Onde gravitazionali, prima rilevazione “a tre” per Virgo e Ligo

Per la prima volta gli interferometri Virgo e Ligo, in Italia e Stati Uniti hanno effettuato una misura congiunta a tre di onde gravitazionali, le increspature nello Spazio-tempo teorizzate da Albert Einstein nel 1916. L’annuncio è stato dato al G7 Scienza di Torino. Questo risultato – hanno spiegato i ricercatori dell’Infn, l’Istituto nazionale di Fisica nucleare – dimostra il potenziale scientifico della rete globale di rivelatori di onde gravitazionali, che consente una migliore localizzazione della sorgente e la misura delle polarizzazioni delle increspature. Il segnale prodotto dalla collisione di oggetti supermassicci come due buchi neri, è stato misurato con grande precisione, e contemporaneamente, dai 2 rivelatori di Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory) che si trovano in Louisiana e nello Stato di Washington, e dal rivelatore Virgo, fondato dall’Infn e dal Centre national de la recherche scientifique francese, che, invece, ha sede a Cascina, vicino a Pisa. L’osservazione è stata registrata il 14 agosto 2017, alle 10: 30 e 43″ orario del meridiano di Greenwich.

Le onde gravitazionali, la cui osservazione permette di studiare l’origine dell’Universo in maniera molto più accurata di quanto fatto finora con le onde elettromagnetiche, sono state emesse durante i momenti finali della fusione di due buchi neri, con masse superiori a quella solare rispettivamente di circa 31 e 25 volte e distanti da noi circa 2 miliardi di anni luce. Il buco nero che è nato dalla fusione ha una massa di circa 53 volte quella del Sole; significa che, durante la collisione, la cosiddetta “coalescenza”, circa 3 masse solari, si sono “perse”, convertite in energia sotto forma, appunto, di onde gravitazionali. Si tratta della quarta rivelazione di onde gravitazionali prodotte dalla fusione di un sistema binario di buchi neri. Un evento rilevante non solo per l’astrofisica, ma anche perché è il primo segnale registrato da Virgo nella sua nuova configurazione “Advanced”. Questi strumenti se sviluppati, in futuro potranno anche rivelarsi utili per prevenire i terremoti, captando i micro-movienti tellurici che precedono le scosse vere e proprie, dando modo di avvertire le popolazioni con un po’ di anticipo.

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