Open Arms, Giunta Senato vota no a processo a Salvini. Ora spetta all’Aula

26 maggio 2020

La Giunta per le immunità del Senato si è espressa contro il processo all`ex ministro dell`interno, Matteo Salvini. I voti favorevoli alla relazione del presidente, Maurizio Gasparri, contraria a concedere l`autorizzazione a procedere sono stati 13 mentre i contrari sono stati 7. Hanno votato contro il processo a Salvini la Lega, Forza Italia, Fratelli d`Italia, il senatore ex 5 stelle Mario Giarrusso, la senatrice pentatsellata alessandra Riccardi. I tre senatori di IV non hanno partecipato al voto. Contro la relazione di Gasparri, quindi a favore dell’autorizzazione a procedere, si sono espressi i senatori del Movimento 5 stelle (esclusa Riccardi, che ha votato in dissenso al gruppo), la senatrice del Pd Rossomando, Pietro Grasso di LeU, l’ex m5s Gregorio De Falco. Il rappresentante delle Autonomie, Durnwlder Meinhard, ha votato invece a favore della relazione e contro l’autorizzazione a procedere. Ora la palla passa al Senato che entro fine giugno dovrà decidere.

“È prevalsa una valutazione di ordine giuridico”, ha commentato il presidente della Giunta per le immunità, Maurizio Gasparri, e relatore sul caso Open Arms. Nella relazione, come ha ribadito lo stesso Gasparri, si sottolineava che “Salvini ha agito per un preminente interesse nazionale e in ampia condivisione con il governo e con il presidente del Consiglio”. In ogni caso, per Gasparri, la decisione di Italia Viva di non partecipare al voto nella Giunta per le immunità del Senato è stata ininfluente per il risultato finale. “L’esito sarebbe stato comunque a favore della mia relazione”, contraria a concedere l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno per il caso della nave Open Arms. “Penso sia giusto quello che ho fatto – ha aggiunto – e spero che la mia relazione sia approvata anche in Aula. Mi fa piacere che due colleghi, con valutazioni in punta di diritto, abbiano votato in dissenso al gruppo”. Il riferimento è alle senatrice pentastellata, Alessandra Riccardi, e all’ex 5s, Mario Giarrusso, che hanno votato a favore della relazione di Gasparri, quindi contro il processo a Salvini.

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Ed è la stessa senatrice a spiegarne le motivazioni. “In base al convincimento, che mi sono fatta leggendo le carte del fascicolo, non è venuta meno l’azione del governo nel perseguimento delle sue politiche sui flussi migratori – ha detto la Ricciardi -. Valeva quindi in questo caso quanto previsto dall’articolo 96 della Costituzione, come nel caso della nave Diciotti”. In ogni caso, Riccardi ha riferito che in Aula confermerà la sua decisione contraria a mandare a processo l’ex ministro dell’Interno, ma non ha fatto previsioni su quale potrà essere l’esito del voto dell’Assemblea. “Non lo so davvero, oggi Italia Viva non ha partecipato al voto in Giunta e non so – ha aggiunto – che cosa faranno i colleghi di quel gruppo. L’Aula ha dinamiche differenti, non accede al contenuto del fascicolo come fa la Giunta e vota in base a ragionamenti più politici e meno tecnici”.

Per Matteo Salvini “ho fatto solo il mio dovere, nell`interesse del popolo italiano”. “Grazie a loro, e grazie a voi (parlamentari, ndr). Adesso la parola passa all’Aula Senato, vediamo se Pd e 5Stelle insisteranno per il processo – ha proseguito il leader della Lega -. Io non cambio idea e non mollo, mai. Per i miei figli, per i vostri figli, per l`Italia”. Ma i pentastellati non mollano. “Vedremo in aula cosa accadrà, secondo noi è corretto lasciare che la magistratura giudichi l’operato di Salvini” ha detto la senatrice del MoVimento 5 Stelle Elvira Evangelista, capogruppo nella Giunta per le immunità del Senato. Mentre per la senatrice 5stelle che ha votota contro lalinea del Movimento ha affermato: “La senatrice Riccardi ha fatto una scelta diversa che non comprendiamo e Italia Viva ha fatto una valutazione ancora differente, non partecipando al voto”. Il renziano di ferro, il deputato Michele Anzaldi plaude i senatori Iv. “Bravi i colleghi di Italia Viva al Senato: sul caso Open Arms hanno ricordato agli italiani che il re era nudo in quel mese di agosto 2019. In quella vicenda insieme a Salvini c`erano Conte, Di Maio, Bonafede e tutto il governo Conte I Lega-M5s. Impensabile voler far finta di nulla”.

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“Bene il voto della Giunta per le immunità del Senato sul caso Open Arms – ha detto il presidente di FdI, Giorgia Meloni -. Fratelli d’Italia ha votato no all’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini perché da ministro dell’Interno ha agito nell’interesse pubblico.
Difendere i confini e contrastare l’immigrazione clandestina è uno dei compiti istituzionali del titolare del Viminale e un ministro che fa semplicemente il suo lavoro non può essere né indagato né processato. Ci auguriamo – ha concluso la Meloni – che l’Aula del Senato vorrà confermare il voto della Giunta e fermare definitivamente questa assurdità”. 

Per la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini, “il no al processo a Salvini è una svolta significativa per riaffermare il primato della politica e il fatto che la politica migratoria spetta ai governi e non ai magistrati”. “La decisione di Italia Viva di non partecipare al voto della giunta per le immunità del Senato sul caso Open Arms ha però aperto un nuovo vulnus nella maggioranza -ha evidenziato la Bernini – e la motivazione addotta ne ha determinato un altro ancora più grande, perché ha riconosciuto la corresponsabilità di tutto il governo gialloverde, compreso il premier Conte, nel reato contestato dalla magistratura al solo Salvini. Quello di Iv è stato dunque un preciso atto politico d`accusa contro Conte, i Cinque Stelle e il loro furbesco tentativo di prendere le distanze da una decisione che a tutti gli effetti fu collegiale”, ha concluso la presidente dei senatori di Forza Italia.

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Per la ong Open Arms, “la decisione della Giunta di oggi segna una battuta di arresto verso l`accertamento della verità e verso l`affermazione di un principio inderogabile, alla base della nostra Costituzione e di qualunque Convenzione internazionale, che stabilisce l`inviolabiltà della vita e della dignità delle persone, a prescindere dalla loro provenienza, dal loro sesso, dalla loro appartenenza politica o religiosa”. L’organizzazione non governativa si augura che “il Senato voglia compiere una scelta diversa in un momento in cui è sempre più necessario affermare il diritto di tutti e tutte ad essere tratti in salvo se in difficoltà, a chiedere protezione, a ricevere accoglienza e cure, rispetto e gentilezza”.

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