OpenAI rifiuta offerta Musk: non è nell’interesse migliore azienda
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Bret Taylor
In un colpo di scena che scuote il mondo della tecnologia, il consiglio di amministrazione di OpenAI ha respinto all’unanimità un’offerta d’acquisto da 97,4 miliardi di dollari avanzata da Elon Musk. Il rifiuto, riportato dal Wall Street Journal, è stato accompagnato da dichiarazioni forti che sottolineano la ferma volontà dell’azienda di preservare la propria indipendenza e missione originaria.
L’offerta di Musk e la risposta di OpenAI
Lunedì scorso, Elon Musk, co-fondatore di OpenAI e attualmente una delle figure più influenti nel settore tecnologico, aveva avanzato un’offerta non richiesta per acquisire la società. L’offerta includeva il coinvolgimento di un consorzio di investitori con l’obiettivo di ottenere il pieno controllo delle attività di OpenAI, in particolare la componente non-profit che supervisiona l’organizzazione.
La risposta del consiglio di amministrazione è stata netta. In una lettera inviata agli avvocati di Musk, è stato chiarito che l’offerta non risponde agli interessi migliori della società. Bret Taylor, presidente del consiglio, ha dichiarato: “OpenAI non è in vendita. Il consiglio ha respinto all’unanimità l’ultimo tentativo di Musk di distruggere la concorrenza”.
Le tensioni tra Musk e OpenAI
Il rifiuto non è l’unico capitolo di una relazione sempre più complessa tra Musk e OpenAI. Da mesi, il miliardario – già CEO di aziende come Tesla e X (ex Twitter) – ha intrapreso una battaglia legale contro l’azienda che lui stesso ha contribuito a fondare nel 2015. Musk ha criticato duramente la transizione di OpenAI verso un modello a scopo di lucro, accusandola di aver tradito i suoi principi fondatori in nome del profitto.
Secondo documenti legali depositati mercoledì, Musk avrebbe persino proposto di ritirare una causa pendente se OpenAI rinunciasse al suo piano di trasformarsi in un’entità a scopo di lucro. Tuttavia, il consiglio ha ribadito la propria autonomia e il proprio impegno verso la missione originaria: garantire che l’intelligenza
artificiale generale (AGI) sia sviluppata per il bene comune.
Una struttura duale e controversa
OpenAI, originariamente nata come organizzazione senza scopo di lucro, ha adottato nel 2019 una struttura ibrida per finanziare le sue ambiziose ricerche nel settore dell’intelligenza artificiale. Attualmente, l’azienda opera attraverso due entità principali: OpenAI Inc.: la componente non-profit, che mantiene il controllo e garantisce l’allineamento con la missione dell’organizzazione; OpenAI LP: il braccio a scopo di lucro, responsabile dello sviluppo tecnologico e delle operazioni aziendali.
Questa struttura ha attirato critiche, tra cui quelle di Musk, che sostiene che il modello a scopo di lucro metta a rischio i principi etici dell’organizzazione. OpenAI, dal canto suo, ha giustificato il cambiamento come necessario per attrarre gli investimenti miliardari richiesti per competere con giganti tecnologici come Google e Meta.
Il futuro di OpenAI e il ruolo di Musk
Il rifiuto dell’offerta di Musk segna un momento cruciale nella storia di OpenAI, che si trova al centro del dibattito globale sull’etica e il controllo dell’intelligenza artificiale. La leadership dell’azienda, rappresentata dal CEO Sam Altman e dal presidente Bret Taylor, ha ribadito il proprio impegno a mantenere
l’indipendenza dell’organizzazione. Altman, in una recente conferenza sull’intelligenza artificiale tenutasi a Parigi, ha dichiarato: “Non siamo in vendita. La nostra missione è troppo importante per essere compromessa”.
Mentre Musk continua a perseguire azioni legali contro OpenAI, il consiglio sembra intenzionato a mantenere il controllo e a proseguire nella sua visione, anche a costo di affrontare sfide finanziarie e legali. Gli esperti legali ritengono che la struttura nonprofit di OpenAI renda particolarmente complessa qualsiasi acquisizione, poiché l’azienda è vincolata a promesse legali fatte al pubblico fin dalla sua fondazione.
Un settore in fermento
L’episodio riflette una più ampia tensione nel settore tecnologico, dove le aziende stanno cercando di bilanciare il progresso scientifico con le richieste di responsabilità etica. OpenAI si trova al centro di questa battaglia, come uno dei principali attori nello sviluppo dell’intelligenza artificiale avanzata. Il fallito tentativo di acquisizione da parte di Musk rafforza la posizione di OpenAI come organizzazione indipendente, ma potrebbe aprire la strada a ulteriori scontri legali e strategici. Nel frattempo, il mondo osserva con attenzione, consapevole che il futuro dell’intelligenza artificiale dipende anche da chi ne avrà il controllo.