Ha ripreso a parlare. Aleksey Navalny, l’oppositore russo avvelenato con un agente nervino Novichok ha compiuto ulteriori progressi nel recupero. A riferirlo la rivista Der Spiegel. Il più aspro critico del Cremlino è in cura all’ospedale Charite di Berlino dopo aver mostrato sintomi di avvelenamento grave su un volo interno russo il mese scorso.
La Germania, la Ue e la Nato hanno chiesto alla Russia di spiegare la vicenda, sebbene Mosca neghi qualsiasi coinvolgimento. Sulla questione è intervenuto in queste ore anche il capo della diplomazia statunitense Mike Pompeo, puntando il dito contro alti funzionari russi. Intanto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha smentito le informazioni secondo cui il presidente russo Vladimir Putin avrebbe promesso al premier Giuseppe Conte, nel corso di un colloquio telefonico avuto il 26 agosto scorso, di creare una commissione d’inchiesta sul presunto avvelenamento di Navalny.
Parlando in una conferenza stampa, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha accusato la Germania, gli Stati Uniti e altri alleati occidentali che sollecitano la Russia a condurre un’indagine sull’avvelenamento di Navalny, di aspettarsi che la Russia accetti la colpa per “qualcosa che non ha fatto. Se prevale tale logica, ciò significherebbe solo che si mettono al di sopra della legge, al di sopra di tutti gli altri”, ha detto. Il caso ha scatenato una nuova tempesta sui rapporti tra la Russia e l’Occidente, destinanti a complicarsi ulteriormente durante la campagna elettorale americana.