‘Ora ci avete stancato’: chiesti immediatamente contributi a questi lavoratori | Lo stipendio a fine mese si abbassa sempre di più

Soldi (Pixabay) IlFogliettone

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Ulteriore aumento di tasse per una determinata categoria di lavoratori che a fine mese vedranno il proprio stipendio decurtato. 

Il peso delle tasse sugli stipendi in Italia è un tema complesso, soprattutto per i redditi non elevati. La differenza tra stipendio lordo e netto, ovvero quanto effettivamente il lavoratore riceve in busta paga, può essere significativa e varia in base a diversi fattori, tra cui il livello di reddito, le detrazioni fiscali e le aliquote IRPEF applicate.

Per quanto riguarda i redditi medio-bassi, la tassazione incide in maniera più marcata, riducendo sensibilmente l’importo netto. Questo significa che una parte consistente dello stipendio lordo viene trattenuta dallo Stato sotto forma di imposte e contributi.

A questa situazione si aggiunge l’inflazione, che negli ultimi tempi ha eroso ulteriormente il potere d’acquisto dei lavoratori. L’aumento dei prezzi dei beni e dei servizi, infatti, rende meno “pesante” lo stipendio, anche se nominalmente non è diminuito.

Il lavoratore si trova a dover fare i conti con un prelievo fiscale che incide sul netto dello stipendio e con un’inflazione che ne riduce il potere d’acquisto. Una situazione che rende sempre più difficile far quadrare i conti, soprattutto per chi ha un reddito non elevato.

I contributi INPS

I contributi INPS sono una trattenuta obbligatoria sullo stipendio dei lavoratori dipendenti, versata a fini previdenziali. Questi contributi finanziano le prestazioni offerte dall’INPS, come pensioni, maternità, malattia e disoccupazione.

L’incidenza dei contributi INPS sullo stipendio mensile varia in base al livello di reddito e alla tipologia di lavoro. In generale, per i lavoratori dipendenti, la quota a carico del lavoratore è di circa il 9,19% dello stipendio lordo. Ma allora cosa cambia?

Influencer (Pixabay) IlFogliettone

Novità per influencer e content creator

La circolare INPS n. 44 del 19 febbraio 2025 ha introdotto importanti novità per i professionisti del web, con particolare attenzione ai content creator, YouTuber, streamer e influencer. Questi ultimi, se la loro attività non è svolta a livello amatoriale ma genera un guadagno, sono ora tenuti a versare i contributi previdenziali. L’iscrizione alla gestione INPS varia a seconda del tipo di attività svolta.  L’obbligo di iscrizione alla gestione commercianti riguarda chi svolge un’attività professionale in cui prevale l’utilizzo di mezzi di produzione rispetto all’apporto personale. Rientrano in questa categoria, ad esempio, coloro che vendono video o gestiscono spazi pubblicitari.

La gestione separata INPS è invece destinata a chi svolge un’attività configurabile come prestazione di servizi, caratterizzata da autonomia e prevalenza dell’attività intellettuale e personale. Infine, l’iscrizione al fondo dei lavoratori dello spettacolo riguarda chi svolge attività riconducibili a prestazioni artistiche, di intrattenimento o culturali, che diffondono contenuti sui social network e che sono in grado di influenzare i gusti e gli acquisti del pubblico.