Attorno alla sentenza di assoluzione di Silvio Berlusconi girano falchi, colombe e numerosi altri altri uccelli difficili da identificare. In tanti avevano gufato contro il Cav annunciando la tragedia politica che sarebbe seguita ad una conferma della condanna. In pochi avevano pensato invece agli effetti di una inattesa assoluzione. Inattesa perché ben pochi la immaginavano, anche se, da un punto di vista giuridico-processuale, appariva la più ovvia.
Le “colombe” si sono svegliate di buon mattino, ieri, probabilmente assieme alle allodole, proponendo subito: “E adesso la grazia per Berlusconi”, ha detto il presidente dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta. Che si è subito domandato: “Chi restituirà a quest’uomo onore, dignità, un governo? Chi restituirà agli italiani la storia?” E domanda analoga si pone l’Ncd Guido Viceconte: “Un’assoluzione, anche se piena, non ripaga per quanto accaduto in questi anni” . E c’è perfino la deputata di Forza Italia, Elvira Savino, che propone: “Berlusconi merita il premio Nobel per la pace”, perché, ragiona la Savino, quando un capo del governo viene costretto a dimettersi per un complotto internazionale è roba da guerra civile. “Se non c’è stata è perché il presidente Berlusconi ha sempre anteposto gli interessi dell’Italia e degli Italiani a quelli personali”.
Ma in materia di Grazia Franco Coppi, avvocato di Berlusconi, esclude che l’ex premier la possa chiedere al Presidente Napolitano per la condanna definitiva sul caso Mediaset: “Di questo non ne abbiamo parlato – ha affermato Coppi – Non ci sono rapporti tra le due cose. Assolutamente no. Non è un argomento all’ordine del giorno e non è un tema in discussione, almeno per il momento”. Fin qui le colombe, e poi c’è chi non entra nel merito, ma incassa i vantaggi. Il patto del Nazareno da questa vicenda esce blindatissimo con la soddisfazione del premier. “Abbiamo fatto con Forza Italia un accordo istituzionale perché in un Paese civile è meglio se si va avanti insieme – ha dichiarato Matteo Renzi dal Mozambico – saremmo andati avanti lo stesso anche se Berlusconi fosse state condannato”. Ma così è decisamente meglio.
E poi ci sono i falchi. Come Quagliariello. “Sul piano umano sono contento per lui – ha detto il coordinatore di Ncd – negli ultimi vent’anni il centrodestra è stato un conglomerato di forze diverse che la capacità di Berlusconi di tenere insieme segmenti sociali ed elettorali eterogenei trasformava in una coalizione. Quel ciclo si è chiuso. Berlusconi dovrebbe avere il coraggio di fare ciò che tante volte ha accennato: passare il testimone per dare continuità a una storia ventennale”.
Gli fa eco il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, la senatrice di Ncd Simona Vicari: “Siamo disponibili al confronto con Forza Italia – ha affermato – e anche con la destra più radicale come la Lega e non siamo a priori contro la presenza di Berlusconi come leader, saranno gli elettori a deciderlo, non metteremo veti. Ma è chiaro che non ci può essere più un’opposizione egemone di un partito rispetto a un altro – ha concluso – anche perché Forza Italia dal 38% del 2008 oggi è intorno al 15%. Quindi non ci può essere una posizione egemone”.