Ora lo Stato accetta solo la fattura digitale

Al via il 6 giugno prossimo la fatturazione elettronica per la pubblica amministrazione. In pratica ministeri, agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza e assistenza non potranno più accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea. Tutto il flusso di informazioni contabili passerà solo attraverso il canale web con la firma digitale. La fattura elettronica nei rapporti economici tra la pubblica amministrazione e fornitori, che mira ad una semplificazione delle procedure amministrative in un’ottica di trasparenza, monitoraggio e rendicontazione della spesa pubblica, costituisce uno degli obiettivi di primaria rilevanza dell’Agenda digitale europea e italiana. Il tutto consentendo un controllo maggiore della spesa, con la possibilità di guidare analiticamente la spending review. In più il suo avvio rappresenta un fattore di ammodernamento nei rapporti fra pubblico e privato.

Dati alla mano, secondo l’Osservatorio “Digital innovation” della School of management del Politecnico di Milano l’introduzione della fattura elettronica porterebbe a risparmi per 1,6 miliardi di euro annui e se fosse integrata all’intero ciclo di fornitura del bene o del servizio i risparmi sarebbero 6,5 miliardi di euro annui per l’intero sistema. Numeri non da poco se si pensa che sono circa 2 milioni le imprese italiane fornitrici della Pa per un volume di circa di 60 milioni di fatture scambiate ogni anno per un importo di oltre 135 miliardi. Non è escluso che i fornitori possano trovare qualche difficoltà in questo nuovo corso visto che ad oggi dei 3 miliardi di fatture ogni anno emesse in Italia solo il 5% sono in forma di elettronica.

Intanto già venerdì scorso c’è stato il primo battesimo: Consip Spa e Inail si sono scambiate la prima fattura elettronica attraverso il Sistema di interscambio (Sdi) gestito da Sogei per conto dell’Agenzia delle entrate, che rappresenta lo standard ufficialmente adottato dall’Italia per la trasmissione e la ricezione delle fatture elettroniche. In base a quanto previsto dalla normativa vigente, l’Inail, cosi come i ministeri, le Agenzie fiscali e gli altri Enti nazionali di previdenza e assistenza sociale, a decorrere dal 6 giugno 2014, si legge nella nota, «non potrà accettare fatture che non siano trasmesse in forma elettronica secondo le modalità previste dalla normativa e attraverso lo Sdi». Inoltre, trascorsi tre mesi da tale data, le Pa in questione «non potranno procedere ad alcun pagamento, nemmeno parziale, verso i fornitori fino all’invio delle fatture in formato elettronico». La trasmissione della fattura da Consip verso Inail avviene nell’ambito dei rapporti economici fra i due enti, firmatari nel 2012 di una convenzione che prevede il supporto di Consip all’Istituto nelle procedure di acquisto di beni e servizi. (Il Tempo)