Orlando: l’inflazione in Italia “picchia duro”. A giugno vola all’8%, mai così alta dal 1986

Il ministro del Lavoro: ora rinnovo contratti, riduzione pressione fiscale e salari minimi. I prezzi dei beni energetici continuano a registrare una crescita (+64,3%)

Andrea Orlando

Vola l’inflazione in Italia. La stima preliminare diffusa dall’Istat parla dell`indice nazionale dei prezzi al consumo a giugno aumentato dell`1,2% su base mensile e dell`8% su base annua, da +6,8% del mese precedente. Un tale incremento annuo non si registrava da gennaio 1986, quando fu pari a +8,2%. L’inflazione “picchia duro, in modo fortissimo nei settori del lavoro povero” e “dobbiamo cercare di dare una risposta” afferma il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. “Il bonus sapevamo che era una risposta parziale – aggiunge il ministro – così come l’intervento sulle bollette. Ora si deve costruire un grande momento di coesione che metta insieme tre aspetti: le modalità di rinnovo dei contratti; la riduzione della pressione fiscale sul lavoro; interventi che definiscono minimi salariali per comparto per contrastare il lavoro povero”. Per Orlando, il confronto con le parti sociali “sarà determinante. Il presidente Draghi ha annunciato che la prossima o la settimana successiva riconvocherà le parti sociali. In quel momento credo si debbano determinare le condizioni per dare una risposta che tenga insieme le tre questioni: rinnovo contratim cuneo fiscale, lavoro povero”.

Tornando ai dati Istat, il rapporto spiega che le tensioni inflazionistiche continuano a propagarsi dai Beni energetici agli altri comparti merceologici, nell`ambito sia dei beni sia dei servizi. I prezzi al consumo al netto degli energetici e degli alimentari freschi (componente di fondo; +3,8%) e al netto dei soli beni energetici (+4,2%) registrano aumenti che non si vedevano rispettivamente da agosto 1996 e da giugno 1996. Al contempo, l`accelerazione dei prezzi degli Alimentari, lavorati e non, spingono ancora più in alto la crescita di quelli del cosiddetto “carrello della spesa”: +8,3%, mai così alta da gennaio 1986, quando fu +8,6%. L`inflazione acquisita per il 2022 è pari a +6,4% per l`indice generale e a +2,9% per la componente di fondo. Secondo le stime preliminari, l`indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra un aumento su base mensile dell`1,2% e dell`8,5% su base annua, da +7,3% nel mese precedente. L`ulteriore accelerazione della crescita su base tendenziale dell`indice generale dei prezzi al consumo, dunque, si deve prevalentemente da una parte ai prezzi dei Beni energetici, la cui crescita passa da +42,6% di maggio a +48,7%, e in particolare degli Energetici non regolamentati (da +32,9% a +39,9%).

I prezzi dei beni energetici regolamentati continuano a registrare una crescita molto elevata ma stabile a +64,3%), e dall`altra a quelli dei Beni alimentari, sia lavorati (da +6,6% a +8,2%) sia non lavorati (da +7,9% a +9,6%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,4% a +5%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +6% a +7,2%). Nell`ambito degli energetici non regolamentati accelerano i prezzi del Gasolio per riscaldamento (da +47,5% a +52,7%, +4,9% su base mensile), del Gasolio per mezzi di trasporto (da +25,1% a +32,3%, +6,7% la variazione congiunturale), della Benzina (da +15,1% a +25,3%; +9,8% rispetto a maggio) e dell`Energia elettrica mercato libero (da +74,7% a +87,5%; +7,6% la variazione congiunturale); i prezzi del Gas di città e gas naturale mercato libero aumentano su base mensile del +0,9%. Rallentano invece i prezzi degli Altri carburanti (da +42,2% a +38,2%, -3% rispetto al mese precedente). Anche i prezzi dei prodotti del ‘carrello della spesa’ sono sempre più cari. A giugno, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona sono saliti da +6,7% a +8,3%. Si tratta del dato più alto da gennaio 1986 (+8,6%). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d`acquisto sono passati da +6,7% di maggio a +8,4% di giugno.