Ostia, a vigilia ballottaggio presidio bipartisan contro mafie

Politica e cariche istituzionali insieme in piazza Anco Marzio

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Una presenza in piazza Anco Marzio ad Ostia unita e corale: con le associazioni dei cronisti e contro le mafie, con Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi, e Libera con don Luigi Ciotti sul palco, e la politica in platea a rispondere ai cittadini. Un obiettivo comune, di fronte al migliaio di presenze in piazza, alla città e al Paese: dare una risposta forte contro la presenza della criminalità organizzata nel litorale romano dopo l’aggressione del rampollo del clan locale Spada ai danni del cronista della trasmissione Rai “Nemo” Daniele Piervincenzi. A Ostia la tensione del ballottaggio in arrivo domenica tra M5S e Fdi per la presidenza del Municipio X è presente ma contenuta: “Io ho partecipato oggi non guardando chi ci fosse intorno a me, perché questa era una manifestazione apartitica, poi del resto chiederò i carichi pendenti a chi la prossima volta si vuole fare una foto con me”, ha ironizzato con i cronisti la candidata delle destre Monica Picca, al centro oggi di polemiche per alcune foto scattate in un appuntamento elettorale con la presidente di Fdi Giorgia Meloni, in cui figuravano persone riconducibili alle famiglie che controllano il territorio. La presenza di Fdi in piazza è “in solidarietà con i cronisti, ma anche con la città”, spiega il consigliere capitolino Andrea De Priamo, che elenca come presenti in piazza il capogruppo capitolino Fabrizio Ghera, poi Marco Marsilio coordinatore regionale, Massimo Milano coordinatore romano, e il parlamentare Fabio Rampelli. “Nessuno può toccare la libertà di stampa ed è fondamentale, da parte delle forze politiche, prendere nettamente le distanze dalle zone d’ombra”, ha sostenuto la sua avversaria del M55 Giuliana di Pillo”. La sindaca di Roma Virginia Raggi è in piazza come prima cittadina, attorniata dai consiglieri Pietro Calabrese e Giuliano Pacetti e dal capogruppo capitolino M5S Paolo Ferrara, che lascerà il presidio per recarsi al ristorante “Al Bajniero” di Ostia Antica, dove si terrà la cena elettorale del M5S con il candidato premier Luigi Di Maio, e i parlamentari Alessandro Di Battista e Carla Ruocco.[irp]

A Raggi tocca, però, la difesa d’ufficio del fondatore Beppe Grillo, che della scortesia e violenza verbale contro i giornalisti è tra i portabandiera: “Quella è ironia – lo scusa la sindaca – e mi permetto di dire che probabilmente è satira. Voi ci insegnate che la satira è una forma estremamente particolare di critica. Io direi di non mescolare assolutamente i due piani, noi siamo sempre contro la violenza che deve essere stigmatizzata”. La presidente della Camera Laura Boldrini tiene a spiegare che la sua presenza in piazza, come carica dello Stato, serve “a dimostrare alle croniste e ai cronisti che non sono soli, che le istituzioni ci sono”, e anche per chiarire “a quelli che pensano di essere i padroni, che invece non lo sono perché qui lo Stato c’è, in questa periferia come in molte altre periferie delle grandi città italiane, dove ci sono problemi ma anche tante persone che si ribellano alla violenza e alla criminalità, rimboccandosi le maniche e facendo qualcosa”. Alla “Ostia onesta, quella delle associazioni, dei sindacati, della gente normale che non vuole essere associata solo alla mafia e che fa crescere la speranza anche in questa città, cui va il nostro ringraziamento”, si è rivolto don Ciotti raccogliendo sostegno bipartisan da tutte le forze politiche. Forte la presenza del Pd all’iniziativa: il presidente Matteo Orfini, il deputato Gianni Cuperlo, il segretario romano Andrea Casu, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, l’ex candidato presidente del X Municipio Athos De Luca, e poi la capogruppo in consiglio comunale Michela Di Biase e molti consiglieri tra cui il presidente della commissione Trasparenza Marco Palumbo e il responsabile della campagna elettorale appena persa Giulio Pelonzi.[irp]

Zingaretti ha dato voce a una delle preoccupazioni che circolava tra chi, dai bar che circondano la piazza Anco Marzio, guardava la gente in piazza con un certo disincanto: “Oggi era importante essere qui. Era una giornata dovuta per far sentire la vicinanza di tutti a chi è stato offeso e perché la libertà di stampa è fondamentale – ha detto Zingaretti -. Ora però è importante tornare a Ostia anche nei prossimi giorni, nei prossimi mesi e nei prossimi anni affinché questo territorio non si senta abbandonato. Faremo una proposta alle università romane: siamo disponibili ad aiutare l’università per aprire a Ostia alcuni corsi universitari e fare un investimento insieme per portare funzioni di qualità anche in questo territorio”, ha annunciato. E mentre l’autrice del programma di La7 “L’Aria che tira”, Myrta Merlino, denuncia su Twitter che qualcuno ha squarciato gli pneumatici dell’autovettura della loro troupe che ha seguito la manifestazione (“Sono ad Ostia con Gianmaria Pica alla manifestazione organizzata da Libera FNSI e dall’Ordine dei Giornalisti. Ed ecco la sorpresa che abbiamo trovato tornando alla macchina della troupe…”, ha twittato), anche dai cronisti in strada – tra chi era al lavoro e chi, da molte parti d’Italia, era venuto a testimoniare la sua storia di minacce, e di lotta, spesso solitario, alla criminalità organizzata e al malaffare – è chiara la richiesta alle istituzioni di riconoscimento e difesa di un diritto, quello alla libera informazione, sempre più difficile da garantire. “Dobbiamo fare in modo di poter tornare tutti a fare domande senza essere aggrediti, a poter parlare di tutto. Credo che su questo Ostia stia dando un segnale importante”, sostiene dal palco di Daniele Piervincenzi. Una storia ancora tutta da scrivere, da Ostia in poi.[irp]