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Ostriche al Senato: da prelibatezza gourmet a casus belli politico

Non solo un piacere per il palato dei buongustai, ma anche un inatteso terreno di scontro politico: le ostriche si sono trasformate da simbolo di raffinatezza a epicentro di una disputa che agita i banchi del Senato. Al centro della cronaca c’è la proposta del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, di tagliare l’Iva dal 22% al 10% per sostenere il Consorzio dei pescatori di Goro, costretti a riconvertirsi all’ostricoltura dopo l’invasione del granchio blu nel Mediterraneo. Un predatore vorace, capace di decimare specie come le vongole e mettere in ginocchio un comparto economico storico, spingendo i pescatori a puntare su un prodotto più resistente.

L’idea è stata lanciata durante una degustazione organizzata a Palazzo Madama dal senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni. Qui, Lollobrigida ha snocciolato i dettagli: “Le ostriche sono un bene di lusso solo per il prezzo, non per natura. Allineare l’Iva a standard europei significa dare ai nostri acquacoltori una chance di competere. Vogliamo abbassarne il costo, rendendole accessibili a più persone”. Un progetto che, nelle intenzioni del governo, trasforma una crisi in opportunità.
L’opposizione, però, ha subito alzato le barricate. “Fuori dalla realtà”, tuona il Pd sui social: “Mentre gli italiani arrancano con bollette salate e l’industria crolla da due anni, il governo Meloni organizza eventi con ostriche e propone sconti fiscali. Una follia”.

Antonio Misiani, responsabile economico dem, affonda con sarcasmo: “Il popolo ha fame? Detassiamo le ostriche. Lollobrigida ci regala perle di umorismo involontario”. Nicola Fratoianni rincara: “Ostriche beni essenziali con Iva al 10%, ma assorbenti e pannolini, su cui l’Iva è salita al 10%, sono di lusso. Geniale”.
Il Movimento 5 Stelle non è da meno e spara a zero: “Siamo all’avanspettacolo. Lollobrigida, dopo treni bloccati e figuracce, ora punta sulle ostriche. Chiediamo a Giorgetti, il ‘pescatore’ della coperta corta, cosa ne pensa. Forse per ostriche e champagne i fondi si trovano”. Un attacco che chiama in causa il ministro dell’Economia, finora silente.

Lollobrigida respinge le accuse al mittente: “Abbiamo agito subito contro il granchio blu con un Piano di contenimento. L’ostricoltura è una via di riscatto per un territorio in crisi. La riduzione dell’Iva ha avuto un consenso trasversale, ma gli emendamenti sono stati bocciati”. A fargli eco è Balboni: “Questa è una richiesta dei pescatori, non un capriccio. Misiani, con la sua ironia spicciola, offende un settore in difficoltà. In Europa, da Macron in giù, l’Iva ridotta sui molluschi è realtà. Perché opporsi?”. Tra provocazioni e repliche al vetriolo, le ostriche si confermano protagoniste di una querelle che va oltre il gusto: una metafora delle divisioni di un Paese sospeso tra emergenze quotidiane e ambizioni di rilancio.

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Redazione