Otto i giorni consecutivi di attacchi hacker a siti italiani, il filorusso NoName057 colpisce ancora
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Per l’ottavo giorno consecutivo, i siti web italiani sono nel mirino del collettivo hacker filorusso NoName057, noto per le sue azioni di sostegno alle politiche del Cremlino. Questa nuova ondata di attacchi, la nona dall’inizio dell’anno, ha preso di mira principalmente enti della pubblica amministrazione locale, tra cui Comuni, Regioni e infrastrutture critiche.
I bersagli degli attacchi
Tra i bersagli di oggi figurano i siti web di diverse regioni, tra cui:
- Emilia Romagna
- Valle D’Aosta
- Veneto
- Piemonte
- Toscana
- Liguria
- Lazio
Inoltre, sono stati colpiti i siti di grandi città come Roma, Milano, Varese, Bergamo, Taranto e Portoferraio. Non sono stati risparmiati neppure i portali dell’aeroporto di Bergamo e della metropolitana di Napoli, segnalando un’escalation nella portata e nella gravità degli attacchi.
La metodologia degli attacchi
La metodologia utilizzata è sempre la stessa: si tratta di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service), che mirano a rendere i siti web irraggiungibili saturandoli di richieste di accesso simultanee. Questa tecnica, sebbene non comporti il furto di dati, crea disagi significativi ai servizi online, soprattutto quando a essere colpiti sono portali istituzionali o infrastrutture pubbliche.
L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) è intervenuta sin dai primi momenti, attivando le procedure consolidate di supporto ai target colpiti e implementando misure di mitigazione per contenere i danni. Nonostante gli sforzi, la persistenza e la frequenza degli attacchi evidenziano la necessità di rafforzare ulteriormente le difese digitali del Paese.
Il collettivo NoName057, legato a doppio filo con la propaganda filorussa, ha rivendicato gli attacchi come una forma di ritorsione contro l’Italia per il suo sostegno all’Ucraina nel conflitto con la Russia. Questa strategia, che rientra nel più ampio contesto della guerra ibrida, mira a destabilizzare il tessuto sociale ed economico dei Paesi occidentali attraverso azioni di disturbo nel cyberspazio.
Il futuro della cybersecurity in Italia
Con nove ondate di attacchi dall’inizio del 2023, l’Italia si conferma uno dei principali bersagli del collettivo. Gli esperti di cybersecurity avvertono che, in assenza di contromisure più efficaci, questi episodi potrebbero diventare sempre più frequenti e dannosi, soprattutto in un contesto internazionale già fortemente instabile.
Intanto, l’ACN continua a monitorare la situazione, invitando enti pubblici e privati a rafforzare le proprie difese informatiche e a segnalare tempestivamente eventuali anomalie. La collaborazione tra istituzioni e aziende specializzate rimane fondamentale per contrastare una minaccia che, come dimostrano questi otto giorni di attacchi, è tutt’altro che estinta.