Otto medici italiani su 10 temono di incorrere in una controversia pretestuosa con i pazienti. Lo rivela un sondaggio curato da OIS-Osservatorio Internazionale della Sanità realizzato in collaborazione con l’ordine dei medici di Roma, su un campione di mille camici bianchi. Secondo i dati, presentati al Ministero della Salute, il 72,2% degli intervistati sente la necessità di tutelarsi, ma chiede che la polizza preveda anche la tutela legale completa.”Il 15,3% dei medici intervistati dichiara di aver avuto almeno una volta nella carriera professionale, una controversia con un proprio paziente: una percentuale elevata, se valutata dal punto di vista del professionista, ma che secondo Alessandro Solipaca, esperto di Sanità e ricercatore Senior all’Istituto Nazionale di Statistica che di OIS è direttore scientifico -non giustifica da sola i premi richiesti da alcune compagnie assicurative”.
Nodo dolente per i medici sono infatti i costi delle polizze assicurative: “Da un minimo di 300 euro a un massimo di250mila euro”, secondo Roberto Lala, presidente dei Medici di Roma. La ricetta dell’Ania per governare il fenomeno del contenzioso medico-paziente passa per la definizione certa della responsabilità professionale del medico, tabelle specifiche per i risarcimenti, programmi di risk management nelle strutture sanitarie per ridurre al minimo i casi di malpractice. Il direttore generale dell’associazione che riunisce le compagnie assicurative, Dario Focarelli: “ridefinire la responsabilità dei medici, chiarirla, chiarire la responsabilità tra strutture e medici”. E poi con l’approvazione delle tabelle “dare certezza su quanto hanno diritto e perché dando certezza anche agli assicuratori e alle strutture si sa con certezza quanto bisogna accantonare”.