Sono convocati per oggi i cda della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca per un’informativa sullo stato dell’arte e sulle trattative per il salvataggio dopo la riunione di mercoledì con le istituzioni europee a Bruxelles e l’incontro di ieri a Roma al ministero del Tesoro con i vertici dei due istituti. Il Mef ha provato a rassicurare: “Il bail-in è un’ipotesi esclusa”, ha detto il ministro Pier Carlo Padoan. “Prendo atto delle dichiarazioni di Padoan”, è stato l’unico commento odierno dell’Ad della Vicenza, Fabrizio Viola. “Stiamo continuando a lavorare per una soluzione che metta in sicurezza le banche, salvaguardi il risparmio e allo stesso tempo dia una garanzia dal punto di vista della liquidità”, ha spiegato Padoan. Proprio sotto il profilo della liquidità, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ha assicurato in una nota il Mef, “dispongono di tutte le garanzie pubbliche necessarie” e il Governo “è impegnato perché la soluzione sia definita in tempi rapidi”. Resta tuttavia il nodo della richiesta di ulteriori capitali privati per circa 1 miliardo per compensare perdite su crediti “prevedibili e pregresse” non colmabili con le risorse pubbliche, prima che venga autorizzata la ricapitalizzazione precauzionale. Intanto, dall’Antitrust arriva una tegola da 5 milioni di euro per Veneto Banca. L’Authority ha sanzionato l’istituto di Montebelluna per due pratiche commerciali scorrette consistenti nell’aver condizionato l’erogazione di mutui all’acquisto da parte di proprie azioni e indotto i consumatori intenzionati a richiedere mutui ad aprire un conto corrente presso la banca.