“La strategia del governo italiano – ha detto Padoan – è fortemente basata sull’introduzione e l’attuazione delle riforme strutturali. Siamo stati accusati di aver fatto troppi annunci sul fronte delle riforme in Italia sono stati fatti troppi annunci, ma l’Italia da due decenni ha molti questioni non concluse. Annunciamo molte riforme perché di molte riforme abbiamo bisogno”. Il ministro ha anche citato “la riforma del mercato del lavoro, o Jobs Act” come esempio di “riforma in corso di attuazione”.
Le riforme strutturali in Italia, ha detto ancora, “sono state rafforzate nel programma del governo rispetto ai governi precedenti, affrontando ostacoli alla crescita che si erano accumulati negli ultimi 20 anni”. “In Italia – ha poi osservato Padoan – abbiamo un debito pubblico elevato, e nel 2015 aumenterà ancora, ma è completamente sostenibile a lungo termine, è uno dei più sostenibili dell’Ue, secondo le valutazioni della Commissione europea, in particolare a causa della riforma delle pensioni. Il debito – ha sottolineato – diminuirà rapidamente, se la dinamica dei prezzi nella zona euro tornerà vicina all’obiettivo normale del 2% e se le riforme produrrano una ripresa della crescita, come speriamo”.
“Come risolvere il problema dell’elevato debito pubblico? Cerchiamo di risolverlo crescendo”, ha detto il ministro rispondendo alla domanda di un europarlamentare. “Dobbiamo recuperare la crescita e dare più opportunità all’occupazione… E con l’avanzo primario che abbiamo – ha aggiunto – penso che siamo sulla strada giusta”. Comunque, “secondo le previsioni del governo, il debito comincerà a scendere dal 2016 anche a causa delle privatizzazioni, che accelereranno”.
Rispondendo, infine, a una domanda sulle aziende pubbliche che verranno parzialmente privatizzate (in particolare Eni e Poste), Padoan, ha puntualizzato che “resteranno sotto controllo pubblico, ma saranno sottoposte a un modello di management tipico del settore privato, e questo darà loro più efficienza”.