di Filippo Caleri
Tutte le banche italiane, ha spiegato il ministro “hanno realizzato in questi anni significativi aumenti di capitale” ottenendo il rafforzamento patrimoniale “con un sostegno pubblico molto limitato, quasi nullo, realizzato senza perdite finali a carico dell’erario e nonostante la crisi abbia colpito il sistema sia intaccando la redditività, sia determinando la crescita della massa dei crediti deteriorati”. Il quadro delle regole europee, ha ricordato successivamente il ministro, “è profondamente cambiato, con il progresso verso l’unione bancaria e l’introduzione del bail in. Nel 2013 le regole europee sono diventate molto più esigenti e restrittive rispetto alla possibilità di interventi pubblici. Considerazioni sull’operato del governo che non tengano conto, tra l’altro, di queste profonde modifiche sono, quanto meno, dettate da scarsa consapevolezza o dal rifiuto di riconoscere la realtà dei fatti”. Padoan ha poi preso atto dell’indisponibilità delle Casse Previdenziali private per investire in Atlante, ma ha anche sottolineato”che l’investimento è un’opportunità e non pregiudica il risparmio previdenziale”. Il ministro poi individuato le cause della crisi del nostro sistema creditizio: “La crisi economica, rigidità strutturali, in alcuni casi gli errori del management, in altri casi la condotta illecita del management”.
Intanto ieri sera è arrivata la firma del decreto ministeriale attuativo della Gacs, la garanzia che lo Stato potrà concedere per la cartolarizzazione delle sofferenze. Il provvedimento è al vaglio della Corte dei Conti. Nonostante la legge già entrasse nel dettaglio del funzionamento della Gacs, si è scelto di meglio definire la procedura di valutazione delle istanze, anche per chiarire alcune previsioni normative alla luce delle prassi di mercato. L’avvio della procedura Gacs rende ora più vicina l’operazione sui crediti deteriorati della Popolare di Bari, la prima banca a dichiarare di voler far ricorso a questo strumento per la sua cartolarizzazione da 500 milioni di euro. Una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto sarà possibile per il Tesoro vagliare la domanda di attivazione della Gacs che l’istituto barese presenterà e decidere nel merito con un apposito atto. I crediti cartolarizzati dalla Bari sono Npl che arrivano dall’acquisizione di Tercas. Da parte della Bari e dei mercati c’è aspettativa sul prezzo finale dell’operazione perché potrebbe costituire il benchmark di altre operazioni di cartolarizzazione.