Pagina sul Washington Post accusa Lorde di antisemitismo
Sotto accusa la decisione della cantante di cancellare concerto a Tel Aviv
Guai in vista per Lorde. La cantante neozelandese è stata accusata di antisemitismo da “This World: The values network”, un’organizzazione ebraica guidata dal rabbino Shmuley Boteach. L’associazione ha comprato una intera pagina del Washington Post per accusare Lorde. Il tutto nasce dalla decisione della cantante di annullare un concerto del prossimo 5 giugno. La decisione è stata presa in risposta all’invito di due fan, entrambi neozelandesi ma uno di origine israeliana, l’altro palestinese, per i quali “esibirsi a Tel Aviv sarebbe interpretato come un tuo supporto alla politica di Israele, anche in assenza di tue dichiarazioni esplicite al proposito”. Pronta la replica di Boteach: “Boicottiamo i boicottatori e diciamo a Lorde e ai suoi amici bigotti che nel ventunesimo secolo non c’è spazio per l’odio verso gli ebrei”. Anche l’ambasciatore neozelandese in Israele ha criticato Lorde: “la musica deve unire – ha detto – non dividere, e il tuo concerto a Tel Aviv avrebbe contribuito a portare uno spirito di speranza e pace in Medio Oriente”. Lorde non si è ancora espressa ma sui suoi social si è scatenata la polemica.