Cultura e Spettacolo

Palermo capitale della cultura italiana, Orlando: “Rivendichiamo quella dell’accoglienza”. Grasso: “Complimenti alla mia città”

Sara’ Palermo la capitale italiana della cultura 2018. Lo ha annunciato il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Il capoluogo siciliano e’ stato scelto su una rosa di dieci citta’ finaliste dalla commissione presieduta da Stefano Baia Curioni. Le altre candidate erano Alghero, Aquileia, Comacchio, Ercolano, Montebelluna, Recanati, Settimo torinese, Trento, Unione dei comuni elimo-ericini (Buseto Palizzolo, Custonaci, Erice, Paceco, San Vito Lo Capo e Valderice). “C`è una profonda emozione, ma devo riconoscere che è stata una vittoria di tutti perché siamo stati capaci ognuno di narrare le bellezze dei nostri territori la cifra culturale più significativa e che rivendichiamo è la cultura dell’accoglienza. Rivendichiamo il diritto di ogni essere umano di essere e restare diverso ed essere e restare uguale”. Queste le prime parole del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, intervenendo a Roma nella sede del ministero dei Beni culturali, immediatamente dopo l’annuncio da parte del ministro Franceschini della vittoria del capoluogo siciliano nella gara per essere capitale italiana della cultura 2018. Il primo cittadino di Palermo, rivolgendosi ai suoi colleghi, ha anche detto: “Abbiamo vinto tutti perche’ siamo tutti riusciti a narrare le bellezze dei nostri territori”.

LA MOTIVAZIONE Palermo è stata premiata per la qualità informativa del dossier presentato al Ministero, per la significatività del progetto e per la sostenibilità del progetto stesso. Come ha detto Baia Curioni durante la presentazione, il riconoscimento di Capitale italiana della cultura è un riconoscimento alla capacità di progetto, non alla città più bella o ricca di storia.

IL DOSSIER DI PALERMO 2018 Su che cosa ha puntato Palermo per diventare Capitale italiana della cultura 2018? In primis sulla sua posizione strategica e sulla lunga storia, che ne fa da secoli una delle capitali del Mediterraneo: Palermo è da sempre una città mosaico, espressione delle diverse culture europee che dialogano con il mondo arabo, “luogo di interfacce culturali”, come recita il dossier di candidatura. C’è un fiore all’occhiello, che è stato il punto di partenza della candidatura: Palermo ospiterà nel 2018 MANIFESTA12, una fra le principale biennali di arte contemporanea su scala mondiale. “Nel 2018” ha dichiarato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando “la nostra città sarà di fatto una capitale dell’arte contemporanea e la possibilità di abbinare le attività con quelle di Capitale italiana della Cultura rappresenta una grande opportunità non solo per Palermo ma per tutto il nostro Paese. La Capitale italiana potrà diventare un palcoscenico facendo di quello che sarebbe un evento nazionale, un grande evento internazionale. La visibilità internazionale data da Manifesta sarà uno straordinario strumento per venire incontro alla volontà del Governo di diffondere il valore della cultura come volano per la coesione sociale, l’integrazione e lo sviluppo”.

I SITI Si tratta, secondo lo stesso sindaco, di un riconoscimento che rafforza molte iniziative già programmate nel capoluogo siciliano e finanziate con interventi quali il Patto per Palermo e il Pon Metro. All’interno di quest’ultimo – è il programma operativo dedicato alle “nuove” Città Metropolitane – il dossier di Palermo 2018 prevede per esempio la realizzazione di una piattaforma telematica “cultura e tempo libero”, con l’obiettivo di realizzare un portale del territorio che comprenda patrimonio artistico, naturalistico, tradizioni, prodotti eno-gastronomici, strutture ricettive e di ristoro, eventi; di mettere a sistema risorse culturali riguardanti orari e modalità di accesso a teatri, monumenti, strutture sportive, biblioteche; di condividere l’accesso al patrimonio librario dell’intera area metropolitana attraverso la realizzazione di un portale unico di prenotazione e di consultazione; di realizzare un sistema di prenotazione dei servizi turistici, in grado non solo di proporre soluzioni tradizionali (trasporto, vitto, alloggio e itinerario) ma anche di valorizzare i prodotti del territorio diventando un vero e proprio portale di marketing territoriale. Un bel passo in avanti per Palermo, che si metterebbe “in pari” con tante altre città europee. Nel dossier di Palermo 2018 è prevista anche la riorganizzazione funzionale degli spazi culturali secondo il criterio dei “Poli”: sono già stati individuati quattro poli tematici, il Polo Teatrale cittadino (che comprende fra gli altri il Montevergini, il Garibaldi, la Sala De Seta, lo Spasimo), il Polo Espositivo (GAM, Palazzo Ziino, ZAC, Ecomuseo del Mare), il Polo Archivistico-Bibliotecario (Biblioteca Comunale, Archivio Storico) e il Polo Etno-Antropologico (Museo Pitrè, Palazzo Tarallo), con un progetto che si basa su una forte collaborazione fra pubblico e privato, sul rafforzamento della sinergia con l’associazionismo culturale della città e sulla collaborazione tra istituzioni (Comune, Accademia, Conservatorio). Tra i tanti luoghi deputati a ospitare eventi e attività di Palermo 2018, i Cantieri culturali della Zisa, il Teatro Massimo, Palazzo Sant’Elia, il Loggiato San Bartolomeo, il Complesso dello Spasimo, Palazzo Branciforte, il Complesso di Sant’Anna alla Misericordia, il Museo civico di Castelbuono.

I COMMENTI “Complimenti alla mia Palermo, Capitale Cultura 2018”, scrive Pietro Grasso su Twitter. “Ripartiamo dalla bellezza della nostra storia, dei paesaggi, della nostra terra”, aggiunge il presidente del Senato. Plauso arriva dall’Università di Palermo. “Palermo Capitale della Cultura 2018 e’ un riconoscimento di cui dobbiamo tutti essere orgogliosi, perche’ e’ frutto di un lavoro di squadra della citta’ con i partner istituzionali, tra cui il nostro Ateneo che gioca un ruolo fondamentale”, commenta il rettore dell’Ateneo palermitano, Fabrizio Micari. “Siamo particolarmente soddisfatti – continua – di aver potuto contribuire al progetto mettendo a disposizione il nostro ricco sistema museale, le nostre manifestazioni culturali e la promozione dell’inclusione, elemento che da oltre 210 anni caratterizza l’Universita’ di Palermo. Estenderemo ancora di piu’ l’impegno di ‘Palermo citta’ universitaria’, gia’ partito nel 2016 e quest’anno rafforzato in occasione di ‘Palermo capitale dei Giovani’, in cui UniPa concentra parte della sua Terza missione con gli eventi istituzionali, una vita universitaria sempre piu’ smart e a misura di studente, un sistema integrato di luoghi e promozione della cultura, la tutela della salute e il sostegno ai nostri giovani, che sono il nostro autentico patrimonio umano”. Il governo regionale, parla di “una notizia che ha sapore di riscatto, che ci inorgoglisce e ci carica di grande responsabilita’”. Per l’assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione siciliana Anthony Barbagallo, “il turismo, nei prossimi due anni, avra’ un incremento storico, sulla scia del positivo trend fatto registrare quest’anno, e bisognera’ impegnarsi per non deludere le aspettative di chi sceglie Palermo e tutta la Sicilia ha aggiunto – spinto non soltanto dalla curiosita’ di godere della storia del nostro immenso e suggestivo patrimonio artistico e culturale ma anche di una variegata offerta turistica, dal punto di vista climatico, enogastronomico e paesaggistico, che questa citta’ e tutta la nostra isola sono in grado di garantire”.

L’INIZIATIVA La Capitale italiana della cultura è una novità introdotta con il Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83, contenente nuove misure in materia di tutela del patrimonio culturale, sviluppo della cultura e rilancio del turismo (convertito in legge e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 175 del 30 luglio 2014). In particolare, il provvedimento conteneva le misure ArtBonus, atte a favorire il mecenatismo culturale attraverso un credito di imposta al 65% per gli anni 2014 e 2015 e al 50% per il 2016. Nel 2015 il titolo è andato a cinque città (Lecce, Siena, Cagliari, Perugia-Assisi e Ravenna), che erano le “sconfitte” al titolo di Capitale europea della cultura 2019, andato a Matera. Per la Capitale italiana della cultura 2016 è stata invece scelta Mantova, mentre per il 2017 Pistoia. La prescelta di oggi è dunque la terza ad avere il ruolo di capitale da sola per un anno intero e a ottenere un milione di euro dal Ministero dei Beni Culturali per la realizzazione del suo progetto.

 

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