di Maurizio Balistreri
La Sicilia torna ad essere collegata tra Palermo e Catania, si conclude l’emergenza sull autostrada A19, dove lo scorso 10 aprile cedette la carreggiata del viadotto in direzione del capoluogo siciliano. E così si riprende la viabilità in entrambe le direzioni della nuova bretella di collegamento sul Viadotto Himera che con un bypass permette di ricollegare la direttrice Palermo-Catania. “L’apertura della bretella dell’A19 è una risposta trasparente ed efficiente del Governo e delle amministrazioni regionali e locali alla comunità della Sicilia, intervenendo su lacune di decenni” ha detto a Palermo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio. Per il presidente dell’Anas, invece, “non è la soluzione definitiva, perché noi puntiamo a ricostruire l autostrada, ma diamo una risposta immediata a chi si trasferisce da Palermo a Catania e viceversa”.
“Per il viadotto vero e proprio – ha aggiunto Gianni Vittorio Armani – abbiamo completato il progetto preliminare e siamo in fase di richiesta autorizzazioni. Siamo in un’area protetta, e saranno richieste autorizzazioni complete. Questo ovviamente è necessario, e servirà un po’ di tempo per le procedure. Il completamento è previsto nel 2018″.In merito alla tempistica, “a dicembre sapremo se sarà possibile ripristinare l’altro lato del viadotto. Lo potremo sapere al completamento del viadotto investito dalla frana”. Sui costi, invece, ha osservaato: “Per il completamento della rampa sono stati spesi 7,9 milioni. Per il viadotto aggiuntivo saremo intorno al di sotto dei 20 milioni di euro”. Per il governatore della Sicilia, “oggi si saldano due eventi: il ritorno dell’acqua a Messina e l’inaugurazione della bretella sulla Palermo-Catania”. Come dire: “Diamo una risposta al territorio”. In ogni caso, per Rosario Crocetta “basta con la Sicilia dei crolli, adesso si riparte dalla Sicilia che ricostruisce”.
IL SINDACO “L’emergenza è lungi dall’essere terminata sia per la non del tutto ripristinata viabilità autostradale nelle due direzioni di marcia e di carreggiata rinviata a metà del 2018, sia per il territorio e le comunità di Caltavuturo e Sclafani Bagni che risultano ancora privi del collegamento diretto con lo svincolo autostradale di Scillato”. Lo dice il sindaco di Caltavuturo Domenico Giannopolo. “La bretella A19 è davvero una metafora ma di quella Sicilia e Italia che occorre cambiare – aggiunge Giannopolo -. La metafora di una Regione e di uno Stato che non riescono a fermare una frana largamente preannunciata e denunciata in tutti questi anni; che non riescono a dire delle parole chiare sulla sicurezza dell’altra campata non danneggiata e sulla congruità degli espropri per la realizzazione della rampa. Un Italia e una Sicilia che hanno dato prova nelle loro espressioni istituzionali di lontananza dalla realtà e dai problemi delle comunità locali”. “In questa circostanza – conclude il sindaco di Caltavuturo – vogliamo esprimere un ulteriore sollecito al governo nazionale e regionale, alla Protezione Civile nazionale e regionale, all’Anas nazionale e regionale, affinchè si adoperino per attuare finalmente e in tempi rapidi il Piano della viabilità secondaria di 27 milioni di euro approvato l’8 ottobre scorso e ancora lontano dal produrre i primi pratici e concreti risultati. Solo alla fine dell’attuazione di quel piano si potrà dire che l’emergenza è del tutto cessata”.