Palermo, polemica per spot “sessista” su raccolta spazzatura
Il sindaco Orlando: “E evidente che si presta a fraintendimenti e può risultare offensivo. La pubblicità sia modificata”
I rifiuti a Palermo fanno scoppiare una nuova polemica. Questa volta, però, i malumori non sono sorti da ritardi o mancanze del servizio di raccolta, bensì dalla nuova pubblicità (foto) della Rap, l’azienda che gestisce i rifiuti nel capoluogo siciliano, destinata a promuovere il servizio di ritiro dei rifiuti ingombranti a domicilio. Nei manifesti che in questi giorni tappezzano Palermo, infatti, tra gli scarti ingombranti viene raffigurata, disegnata, anche una donna con un mattarello dietro alla schiena. E’ bastato questo per far registrare le reazioni di alcuni consiglieri comunali, nonché durissimi commenti da parte dei cittadini sui social network.
La consigliera Antonella Monastra, in una lettera aperta a Orlando ha definito “inquietante” la pubblicità, affermando: “Forse è anche peggio di una pubblicità sessista. Non si mercifica il corpo femminile, riconoscendogli tuttavia una sua esistenza ed ‘utilità’, lo si equipara al nulla: qualcosa di cui sbarazzarsi e neanche per un possibile riciclo (naturalmente è puro sarcasmo). L’altra metà del cielo è ridotta a pura immondizia, inservibile, un oggetto che è possibile prelevare e buttare in discarica con una semplice telefonata . Suona persino minaccioso, se non risultasse prima di tutto oltraggioso ed offensivo, come da tempo non risuonavano reclame di servizi…al pubblico. Colpisce che si tratti infatti dell’ iniziativa di una società partecipata, un servizio innovativo (!) proposto alla cittadinanza con la pretesa di voler avere una veste umoristica e spiritosa”.
Dal canto suo, il sindaco Orlando, dopo aver visto i manifesti, ha risposto che “si tratta con tutta evidenza di un messaggio che con ironia vuole denunciare comportamenti gravi ed incivili, che purtroppo a Palermo continuano a verificarsi e contro i quali vi è un impegno quotidiano e costante della RAP. È altrettanto evidente che quel messaggio si presta a fraintendimenti e può risultare offensivo”. Orlando ha quindi concordato coi vertici dell’azienda di modificare la campagna, ricordando l’impegno dell’amministrazione “sul fronte del contrasto, materiale e culturale, alla violenza di genere e quindi ogni polemica è del tutto fine a se stessa”.