Stadio gremito a Bangkok per Papa Francesco che, come ultimo appuntamento della sua prima giornata in Thailandia, ha celebrato messa per la locale comunità cattolica. Accolto da cori e canti al suo ingresso nello stadio in papamobile, il Pontefice ha pronunciato l’omelia in spagnolo, e un interprete l’ha tradotta, paragrafo per paragrafo, per i fedeli. Il Papa ha voluto pregare in particolare per i bambini, le prostitute e i migranti.
“Penso specialmente ai quei bambini e alle donne esposte alla prostituzione e alla tratta, umiliati nella loro più autentica dignità, penso ai giovani schiavi della droga e all’insensatezza che finisce per offuscare il loro sguardo e perquisire i loro sogni; e penso ai migranti spogliati delle loro case e delle loro famiglie, così come ai tanti altri che, come loro, possono sentirsi dimenticati, orfani e abbandonati”. “Tutti loro fanno parte della nostra famiglia – ha aggiunto il Papa – sono nostre madri e nostri fratelli e sorelle”. La messa è stata conclusa da una danza tradizionale thailandese eseguita da un folto gruppo di 800 ballerine con abbigliamento giallo-oro e ombrellini celesti e rosa tipici del Paese, poi raggiunte da altri danzatori in maschera tribale.