Papa Francesco: Dio non si occupa di potere, essere attratti dalla potenza è tragicamente umano
IL VIAGGIO IN POLONIA Bergoglio nel suo secondo giorno in terra polacca ha celebrato la messa al santuario polacco di Czestochowa
Dio “non mantiene le distanze, ma è vicino e concreto, sta in mezzo a noi e si prende cura di noi, senza decidere al posto nostro e senza occuparsi di questioni di potere”: così Papa Francesco nell’omelia della messa al santuario polacco di Czestochowa. “Il Vangelo odierno – ha sottolineato Francesco – riprende questo filo divino che attraversa delicatamente la storia: dalla pienezza del tempo passiamo al ‘terzo giorno’ del ministero di Gesù e all’annuncio dell”ora’ della salvezza. Il tempo si restringe, e la manifestazione di Dio avviene sempre nella piccolezza. Così avviene ‘l’inizio dei segni compiuti da Gesù’ a Cana di Galilea. Non c’è un gesto eclatante compiuto davanti alla folla, nemmeno un intervento che risolve una questione politica scottante, come la sottomissione del popolo al dominio romano. Avviene invece, in un piccolo villaggio, un miracolo semplice, che rallegra lo sposalizio di una giovane famiglia, del tutto anonima. Eppure, l’acqua cambiata in vino alla festa di nozze è un grande segno, perché ci rivela il volto sponsale di Dio, di un Dio che si mette a tavola con noi, che sogna e compie la comunione con noi. Ci dice – ha sottolineato il Papa – che il Signore non mantiene le distanze, ma è vicino e concreto, sta in mezzo a noi e si prende cura di noi, senza decidere al posto nostro e senza occuparsi di questioni di potere. Predilige infatti farsi contenere in ciò che è piccolo, al contrario dell’uomo, che tende a voler possedere qualcosa di sempre più grande. Essere attratti dalla potenza, dalla grandezza e dalla visibilità è tragicamente umano, ed è una grande tentazione che cerca di insinuarsi ovunque; donarsi agli altri, azzerando le distanze, dimorando nella piccolezza e abitando concretamente la quotidianità, questo è squisitamente divino”.