Papa Francesco rientra in Vaticano dopo la lunga degenza: una devota sosta a Santa Maria Maggiore

Dopo quasi quaranta giorni di ricovero al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, Papa Francesco ha fatto oggi il suo atteso ritorno in Vaticano. Un rientro che si è distinto per la sua profonda carica spirituale, con una tappa inaspettata alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Prima di raggiungere Casa Santa Marta, dove trascorrerà i prossimi due mesi in convalescenza, il Pontefice si è raccolto in preghiera davanti all’icona della Vergine Salus Populi Romani, consegnando tramite il Cardinale Makrickas un omaggio floreale come segno di devozione e ringraziamento.
Un cambio di percorso inaspettato
La decisione di recarsi a Santa Maria Maggiore non era stata annunciata in precedenza. È stato un cambio di programma improvviso, che ha sorpreso persino le forze dell’ordine incaricate di garantire la sicurezza durante il trasferimento. Quando la Fiat 500 bianca del Santo Padre ha imboccato via Merulana, diretta verso la basilica, i fedeli presenti hanno faticato a credere ai propri occhi. “Il Papa? Sta arrivando il Papa?”, si sono chiesti alcuni turisti italiani, mentre altri, armati di smartphone, cercavano di immortalare il momento.
All’interno della basilica, Francesco si è fermato pochi minuti per pregare davanti all’icona mariana, da sempre considerata protettrice della città di Roma e del popolo cristiano. Un gesto semplice ma carico di significato, che ribadisce quanto la figura della Vergine occupi un posto centrale nella spiritualità del Papa argentino. Secondo fonti vaticane, Bergoglio ha voluto affidare alla Madonna la sua guarigione e il prosieguo del suo ministero petrino.
Ringraziamenti dal balcone del Gemelli
Prima di lasciare il Policlinico Gemelli, il Papa ha voluto salutare personalmente il personale medico e sanitario che lo ha assistito durante la lunga degenza. Un gesto di gratitudine che ha commosso molti dei presenti. Tra loro figuravano nomi di spicco come Elena Beccalli, rettrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Daniele Franco, presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS; e Sergio Alfieri, responsabile dell’equipe medica che ha curato il Pontefice.
Successivamente, affacciandosi dal balcone del policlinico, Francesco ha rivolto alcune parole ai fedeli radunati sotto di lui. Con voce flebile ma ferma, ha detto: “Grazie a tutti. Vedo questa signora coi fiori gialli. È brava”. Il breve discorso, accompagnato dal classico gesto del pollice alzato, ha scatenato un applauso spontaneo tra la folla. Nonostante l’evidente affaticamento, il Santo Padre ha cercato di sorridere, dimostrando quella resilienza che da sempre contraddistingue il suo pontificato.
Dimissioni protette
I medici del Gemelli hanno chiarito che le condizioni di salute del Pontefice migliorano progressivamente, ma richiedono ancora attenzioni particolari. Sebbene la polmonite bilaterale sia stata superata, permangono tracce di infezione respiratoria polimicrobica, motivo per cui è stato necessario optare per quelle che gli specialisti hanno definito “dimissioni protette”. Si tratta di un termine tecnico utilizzato quando un paziente viene dimesso dall’ospedale, ma necessita ancora di cure costanti in un ambiente controllato.
Per questo motivo, Francesco tornerà a vivere a Casa Santa Marta, la residenza all’interno del Vaticano che ha scelto come sua abitazione fin dall’inizio del pontificato. Qui, circondato da un team medico dedicato, potrà continuare la convalescenza in un contesto familiare ma adeguatamente attrezzato per le sue esigenze. Durante il tragitto verso il Vaticano, il Papa ha indossato i naselli per l’ossigeno, ulteriore conferma delle precauzioni necessarie per garantire la sua piena ripresa.
Reazioni sui social
L’evento ha catalizzato l’attenzione globale, con migliaia di fedeli che hanno seguito in tempo reale il rientro del Papa sui social media. Solo su Instagram (@franciscus), il numero di follower è aumentato di oltre 13.000 unità nei giorni precedenti al suo ritorno. Tra i messaggi di incoraggiamento spicca quello della premier Giorgia Meloni, che ha espresso su Twitter: “Felice di sapere che Papa Francesco stia tornando in Vaticano. A lui vanno un pensiero speciale e i migliori auguri, con affetto e gratitudine per il suo instancabile impegno e la sua guida preziosa”.
Anche i fedeli comuni hanno riversato sui social la loro gioia e preoccupazione. Hashtag come #ForzaFrancesco e #PreghiamoPerIlPapa hanno dominato le tendenze italiane per gran parte della giornata. Molti utenti hanno condiviso foto e video del momento in cui il Papa ha lasciato il Gemelli, sottolineando l’emozione provata nel vedere il Pontefice nuovamente in pubblico.
Un appello per la pace: l’Angelus della III domenica di Quaresima
Nonostante la debolezza fisica, Papa Francesco non ha rinunciato a lanciare un appello accorato per la pace. Durante l’Angelus della III Domenica di Quaresima, letto per conto del Pontefice, Bergoglio ha espresso dolore per i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, auspicando un cessate il fuoco immediato. Allo stesso tempo, ha espresso soddisfazione per l’accordo di pace tra Armenia e Azerbaigian, sottolineando l’importanza del dialogo e della riconciliazione.
Nel testo preparato, il Papa ha anche ringraziato coloro che hanno pregato per lui durante la malattia, invitando tutti a continuare a pregare per la fine delle guerre in Ucraina, Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan e Repubblica Democratica del Congo. “La Vergine Maria ci custodisca e continui ad accompagnarci nel cammino verso la Pasqua”, ha concluso il Santo Padre.
Un ritorno segnato dalla fede e dalla resilienza
Il rientro di Papa Francesco in Vaticano rappresenta un momento cruciale non solo per la sua salute fisica, ma anche per il morale della Chiesa Cattolica e dei fedeli di tutto il mondo. La visita a Santa Maria Maggiore e la preghiera alla Vergine Salus Populi Romani sono stati gesti che hanno rimarcato la sua profonda fede e la sua fiducia incrollabile nella protezione divina.
In questi giorni di prova, Francesco ha mostrato quanto la fede possa essere un sostegno fondamentale, invitando tutti a pregare per la pace e a convertire il cuore verso il bene comune. Il suo ritorno, pur segnato da fragilità fisiche, è stato accolto come un segno di speranza e di continuità per la comunità cattolica e per il mondo intero.