Papa Francesco, un passo avanti: niente ventilazione nella notte

Papa Francesco
Papa Francesco respira un po’ meglio. Nella notte appena trascorsa, il Pontefice non ha avuto bisogno della ventilazione meccanica, un aiuto fondamentale negli ultimi giorni per la sua polmonite bilaterale. Lo annuncia la Sala Stampa del Vaticano, precisando però: “È un progresso, ma guai a cantare vittoria. Siamo prudenti, l’uso potrebbe riprendere”. Tradotto: il peggio non è ancora alle spalle, ma la direzione sembra quella giusta.
Ricoverato al Gemelli dal 14 febbraio, Francesco affronta la giornata tra farmaci, fisioterapia respiratoria e motoria, e una dieta su misura che ora include cibi solidi. “Condizioni stabili in un quadro complesso”, dicono i medici, che registrano “lievi miglioramenti”. Di notte meno ventilazione, di giorno meno “alti flussi” di ossigeno, sostituiti sempre più dall’ossigenoterapia ordinaria. Dimissioni? Nessuna previsione, si naviga a vista. Domani alle 19 il nuovo bollettino chiarirà il quadro.
Meloni: “Forza, Santo Padre”
Intanto, il Papa incassa affetto da ogni parte. Oggi la premier Giorgia Meloni, a Palazzo Madama, gli dedica un saluto caloroso: “Non ha mai fatto mancare la sua guida. Spero di rivederlo presto in piedi”. L’Aula del Senato esplode in un applauso bipartisan, tutti in piedi. In piazza San Pietro, il cardinale De Donatis guida il rosario, mentre Mauro Gambetti, arciprete della Basilica, rassicura: “Sta migliorando, serve pazienza. E i pellegrini non mollano, vengono a pregare per lui”.
Italiani col fiato sospeso
La salute di Francesco domina l’attenzione: un sondaggio dell’Osservatorio Opinion Leader 4 Future (Università Cattolica) rivela che il 30% degli italiani segue il caso con apprensione, staccando politica europea e inflazione (19% ciascuna). Domani, oltre al bollettino, è attesa una catechesi del Papa. E si parla già dell’8 aprile: Carlo e Camilla lo incontreranno? Buckingham Palace dice sì, il Vaticano tace, come da copione.
Il Papa scrive: “Disarmiamo le parole”
Nonostante tutto, Francesco non si ferma. Oggi il Corriere della Sera pubblica una sua lettera al direttore Fontana: “La guerra devasta, serve pacatezza. Diplomazia e organismi internazionali devono rinascere”. Un appello forte, scritto dal letto d’ospedale il 14 marzo. Segno che il Papa, anche fragile, resta una voce che pesa.