Papa Francesco dopo aver lasciato Cipro è arrivato ad Atene per la sua visita in Grecia, la prima di un pontefice nel Paese in 20 anni e 35esimo viaggio pastorale all’estero dell’attuale capo della Chiesa cattolica. Francesco ha incontrato, al Palazzo Presidenziale, la presidente della Repubblica greca, Katerina Sakellaropoulou e, a seguire, è stato ricevuto dal Primo Ministro greco, Kyriakos Mitsotakis. Clima, pandemia, lotta alla povertà e dramma dell’immigrazione sono, invece, i principali temi toccati dal pontefice nel suo discorso alla presenza delle autorità greche. “Sfide – ha detto – che chiedono di collaborare concretamente e attivamente… per aprire vie di pace attraverso un multilateralismo che non venga soffocato da eccessive pretese nazionaliste”.
Il papa poi ha richiamato tutti ad avere una “visione d’insieme, comunitaria, di fronte alla questione migratoria”, rivolgendo attenzione ai più bisognosi perché siano accolti, protetti, promossi e integrati nel pieno rispetto dei loro diritti umani e della loro dignità”. “La Comunità europea, lacerata da egoismi nazionalistici, anziché essere traino di solidarietà, alcune volte appare bloccata e scoordinata – ha detto – se un tempo i contrasti ideologici impedivano la costruzione di ponti tra l’est e l’ovest del continente, oggi la questione migratoria ha aperto falle anche tra il sud e il nord”.
In Grecia è nata l’idea di cittadinanza e in questo paese Papa Francesco ha lanciato un allarme sul rischio che in Europa la democrazia arretri, ha detto Bergoglio nel corso del suo incontro, al Palazzo presidenziale di Atene, con la presidente della Repubblica ellenica, Katerina Sakellaropoulou e le autorità politiche, religiose e della società civile greca. “Qui l’uomo ha preso coscienza di essere ‘un animale politico’ – ha poi aggiunti Francesco – e, in quanto parte di una comunità, ha visto negli altri non dei sudditi, ma dei cittadini, con i quali organizzare insieme la polis. Qui è nata la democrazia. La culla, millenni dopo, è diventata una casa, una grande casa di popoli democratici: mi riferisco all’Unione Europea e al sogno di pace e fraternità che rappresenta per tanti popoli”.
“Non si può, tuttavia, che constatare con preoccupazione come oggi, non solo nel Continente europeo, – ha poi sottolineato il Papa – si registri un arretramento della democrazia. Essa richiede la partecipazione e il coinvolgimento di tutti e dunque domanda fatica e pazienza. È complessa, mentre l’autoritarismo è sbrigativo e le facili rassicurazioni proposte dai populismi appaiono allettanti. In diverse società, preoccupate della sicurezza e anestetizzate dal consumismo, stanchezza e malcontento portano a una sorta di ‘scetticismo democratico’. Ma la partecipazione di tutti – ha concluso Francesco – è un’esigenza fondamentale; non solo per raggiungere obiettivi comuni, ma perché risponde a quello che siamo: esseri sociali, irripetibili e al tempo stesso interdipendenti”.
Prima di lasciare il Palazzo Presidenziale di Atene, Papa Francesco ha apposto la sua firma sul Libro d`Onore scrivendo “Dio benedica la Grecia, memoria di Europa”. Poi il Pontefice si è recato in una sala del palazzo per il tradizionale scambio dei doni. Il Pontefice ha donato alla presidente greca una medaglia commemorativa del suo nono anno di pontificato ed un medaglione che ritraeva i due apostoli Paolo e Barnaba, evangelizzatori della terra ellenica. Il papa ha poi ricordato le sue encicliche sociali ricevendo dalla presidente greca una risposta affermativa. “Ho letto su internet le sue esortazioni”, ha, infatti, detto la Sakellaropoulou. Da parte sua la presidente Sakellaropoulou ha donato a Papa Francesco la riproduzione di un mosaico che mostra il tralcio d’uva, simbolo del cristianesimo delle origini. Poi, insieme, si sono avvicinati ad una cesto con all’interno alcuni prodotti tipici del luogo, “prodotti di cui andiamo molto fieri”, ha spiegato la Presidente.
Ed il Papa ha voluto rispondere con una battuta: “Bene. – ha detto infatti – come si dice in italiano, si va dalla mistica alla mastica!”. Papa Francesco, dopo l’incontro con le più alte cariche dello Stato, ha incontrato ad Atene, nella sede dell’arcivescovado, Sua Beatitudine Ieronymos II, primate della Chiesa ortodossa greca. Nella Sala del Trono dell’Arcivescovado è esposto il libro del Vangelo e, prima di sedersi, l’arcivescovo e il Papa si sono avvicinati per baciarlo. Ieronymos II ha rivolto un discorso ed un indirizzo di saluto al Papa consegnandogli anche un dono. Al termine il Papa ha consegnato il suo dono all’Arcivescovo e, dopo la presentazione dei rispettivi seguiti con lo scambio dei doni, Sua Beatitudine Ieronymos II e il Papa si sono trasferiti, prima della foto di gruppo, all’interno dello Studio per la Firma del Libro d’Onore. Quindi Papa Francesco si è congedato dall’Arcivescovo e si è trasferito in auto alla Cattedrale di San Dionigi per l’incontro con la comunità cattolica greca. Il Papa pernotterà fino a lunedì nella sede della Nunziatura, dopo aver incontro vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, seminaristi e catechisti nella Cattedrale di San Dionigi ad Atene.