La diplomazia europea e’ al lavoro in queste ore “per fermare il massacro” in corso in Siria e soprattutto ad Aleppo. Lo ha sottolineato l’alto rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini (foto). “La situazione ad Aleppo e’ estremamente drammatica – ha premesso – Abbiamo parlato la notte scorsa con l’inviato Staffan De Mistura, siamo in contatto con gli Stati Ue e a New York ne abbiamo discusso con il segretario generale Onu. Tutto il nostro lavoro e’ rivolto all’immediata urgenza di fermare il massacro: Aleppo sta bruciando e il nostro lavoro di queste ore, anche se silenzioso, e’ volto a salvare le persone”. In particolare, ha aggiunto, “stiamo lavorando a nuove idee sul piano del negoziato politico: ma non voglio anticipare nulla, non e’ questo il momento di parlarne”. Sulla crisi siriana è intervenuto anche il Papa. “Incoraggio le Nazioni Unite per il lavoro di sostegno e mediazione per la fine della guerra!”, ha detto Farncesco incontrando nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico i membri di Organismi caritativi cattolici che operano nel contesto della crisi umanitaria in Siria, Iraq e nei Paesi limitrofi”. Alla riunione promossa dal Pontificio Consiglio Cor Unum partecipava anche il diplomatico italo-svedese Staffan De Mistura, incaricato dall’Onu per la crisi siraiana. Il rappresentante dell’Onu ha potuto trattenersi successivamente alcuni istanti con il Papa che, riferisce Radio Vaticana, “lo ha ringraziato per la sua presenza”.
Bergoglio auspica che “si concordi la fine del conflitto e si ponga finalmente al primo posto il bene delle popolazioni inermi”. “E’ una strada – ha detto – che dobbiamo percorrere insieme con pazienza e perseveranza, ma anche con urgenza”. “Al di la’ dei necessari aiuti umanitari, cio’ che oggi i nostri fratelli e sorelle della Siria e dell’Iraq desiderano piu’ di tutto e’ la pace. Non mi stanco percio’ di chiedere alla Comunita’ Internazionale – ha ripetuto Francesco – maggiori e rinnovati sforzi per giungere alla pace in tutto il Medio Oriente e di chiedergli di non guardare dall’altra parte”. Secondo il Papa, “porre fine al conflitto e’ anche nelle mani dell’uomo: ognuno di noi puo’ e deve farsi costruttore di pace, perche’ ogni situazione di violenza e ingiustizia e’ una ferita al corpo dell’intera famiglia umana”. “La mia richiesta – ha confidato il Papa – si fa preghiera quotidiana a Dio di ispirare le menti e i cuori di quanti hanno responsabilita’ politiche, affinche’ sappiano rinunciare agli interessi parziali per raggiungere il bene piu’ grande: la pace”. Papa Bergoglio ha quindi espresso al Pontificio Consiglio Cor Unum il suo grato apprezzamento “per il sostegno attento ed efficace a quanto la Chiesa va compiendo per cercare di lenire le sofferenze di milioni di vittime di questi conflitti. In tal senso vorrei sottolineare l’importanza di una rinnovata collaborazione a tutti i livelli tra i diversi soggetti che operano in questo settore”.