Papa: la Chiesa chieda scusa ai gay, ma anche ai poveri

RITORNO DALL’ARMENIA Bergoglio parla durante il volo di ritorno per Roma con la stampa. Tra i prossimi viaggi del Santo Padre ci sono Auschwitz e Birkenau

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papaaereoL’aereo Alitalia con a bordo il Papa ieri è atterrato attorno alle 20.30, con qualche minuto di anticipo rispetto al programma, all’aeroporto romano di Ciampino. Si è così concluso il viaggio di Francesco in Armenia iniziato venerdì, la sua 14esima trasferta all’estero. “Io credo che la Chiesa non solo deve chiedere scusa ai gay, ma deve chiedere perdono anche ai poveri, alle donne stuprate, ai bambini sfruttati nel lavoro, deve chiedere scusa di aver benedetto tante armi. I cristiani devono chiedere perdono per aver accompagnato tante scelte sbagliate”.  Risponde così Papa Francesco ai giornalisti sul volo di ritorno da Erevan alla domanda se è d’accordo con il cardinale Reinhard Marx che in un convegno internazionale a Dublino ha detto che la Chiesa deve chiedere scusa alla comunità gay.

“L’ho detto nel mio primo viaggio e lo ripeto, anzi ripeto il Catechismo della Chiesa cattolica: i gay non vanno discriminati – ribadisce il Santo Padre – devono essere rispettati, accompagnati pastoralmente. Si può condannare qualche manifestazione offensiva per gli altri. Ma il problema è che con una persona di quella condizione, che ha buona volontà, che cerca Dio, chi siamo noi per giudicare?”. Tra i prossimi viaggi di Papa Francesco ci sono Auschwitz e Birkenau dove avverra’ “in silenzio”. “Vorrei andare in quel posto di orrore senza discorsi, senza agenda – sottolinea -. Andare a pregare e che il Signore mi dia la Grazia di piangere”. Ieri, la Turchia ha sferrato un duro attacco della Turchia, secondo cui le parole del Pontefice sul genocidio armeno rivelano una “mentalità da crociati”.