Il papà di Di Maio: ho condonato casa fatta nel ’66 da mio padre

“Non sono favorevole al condono, allora per concessione si aspettavano 2-3 anni”

Dopo il caso Ischia nella casa di famiglia il primo condono dei Di Maio

“Dove sta la notizia? Io ho condonato una casa fatta nel 1966 da mio padre, dove mio figlio risiede, ma che all’epoca non stava neppure nei conti di essere concepito”. Antonio Di Maio, padre del vicepremier Luigi Di Maio, a “Stasera Italia”, in onda alle 20.30 su Retequattro, ha risposto così a proposito del condono richiesto per sanare alcuni abusi edilizi sulla casa in cui vive ancora oggi il figlio.[irp]

Alla domanda se lui sia favorevole al condono, ha risposto: “No, non sono favorevole al condono, ma tenga presente che in quell’epoca, fino a pochi anni fa, per avere una concessione in questo comune (Pomigliano, ndr) si aspettavano almeno due o tre anni”. E ha concluso: “Qual è la stranezza? La legge consentiva di regolarizzare alcune case che fossero state fatte abusivamente o che non avessero certificazioni. Si potevano condonare. Visto che la spesa non era immane ho pensato di sanare il tutto”.