Il Papa arriva a Cracovia, il mondo è in guerra ma non è una guerra di religione
IL VIAGGIO IN POLONIA Ad accogliere Francesco il presidente polacco Andzej Duda, il cardinale arcivescovo di Cracovia Stanislaw Dziwisz, storico segretario di Giovanni Paolo II di Giuseppe Novelli
di Giuseppe Novelli
L’aereo del Papa è atterrato come previsto alle 16 all’aeroporto di Cracovia. Ad accogliere Francesco il presidente polacco Andzej Duda, il cardinale arcivescovo di Cracovia Stanislaw Dziwisz, storico segretario di Giovanni Paolo II, e il nunzio apostolico uscente Celestino Migliore, futuro rappresentante diplomatico del Papa in Russia. Inizia così il viaggio di Jorge Mario Bergoglio in Polonia, da oggi a domenica. Durante il volo verso Cracovia il Papa, come di consueto, ha salutato brevemente i giornalisti del seguito. Il mondo è in guerra – ha detto commentando il barbaro omicidio di padre Hamel in Francia – ma quella che stiamo vivendo “non è una guerra di religione, no. C`è guerra di interessi, c`è guerra per i soldi, c`è guerra per le risorse della natura, c`è guerra per il dominio dei popoli: questa è la guerra. Qualcuno può pensare: ‘Sta parlando di guerra di religione’: no. Tutte le religioni, vogliamo la pace. La guerra, la vogliono gli altri. Capito?”. Nel primo discorso pubblico in Polonia, nel cortile del Wawel, nel corso di un incontro con le autorità, la società civile e i membri del corpo diplomatico, papa Francesco ha ricordato che Giovanni Paolo II “amava parlare dell`Europa che respira con i suoi due polmoni: il sogno di un nuovo umanesimo europeo è animato dal respiro creativo e armonico di questi due polmoni e dalla comune civiltà che trova nel cristianesimo le sue radici più solide”.
“Quando parlava dei popoli, egli partiva dalla loro storia per farne risaltare i tesori di umanità e spiritualità – ha aggiunto -. La coscienza dell`identità, libera da complessi di superiorità, è indispensabile per organizzare una comunità nazionale sulla base del suo patrimonio umano, sociale, politico, economico e religioso, per ispirare la società e la cultura, mantenendole fedeli alla tradizione e al tempo stesso aperte al rinnovamento e al futuro. In questa prospettiva avete da poco celebrato il 1050esimo anniversario del Battesimo della Polonia. E` stato certamente un forte momento di unità nazionale, che ha confermato come la concordia, pur nella diversità delle opinioni, sia la strada sicura per raggiungere il bene comune dell`intero popolo polacco”. Dopo il discorso a società civile, autorità e corpo diplomatico presente a Cracovia, Papa Francesco – invertendo l’ordine consueto dei suoi viaggi internazionali – ha avuto un colloquio a porte chiuse con il presidente Andzej Duda, nel castello reale, mentre, in parallelo, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin si è riunito con i vertici del governo conservatore, la premier Beata Szydlo e il ministro degli Esteri Witold Waszczykowski, al potere dopo il successo elettorale del partito Legge e giustizia (Prawo i Sprawiedliwosc), presieduto da Jaroslaw Kaczynski e fondato nel 2001 dallo stesso Kaczynski insieme al defunto gemello Lech.