Il Papa nomina una donna sottosegretario in Segreteria di Stato. “Multilateralismo”, nasce nuova sezione vaticana

15 gennaio 2020

Nasce una nuova sezione in Segreteria di Stato vaticana, dedicata al “mutlilateralismo”, e il Papa l’affida ad una donna, Francesca di Giovanni, la prima donna a ricoprire un ruolo di vertice nell’ufficio centrale della burocrazia della Santa Sede. Il Segretario di Stato è il cardinale Pietro Parolin. Da oggi la Sezione per i Rapporti con gli Stati, ufficio guidato dall’arcivescovo inglese Paul Richard Gallagher, ha due sotto-segretari: Di Giovanni infatti va ad affiancare monsignor Miroslaw Wachowski, che si occuperà principalmente del settore della diplomazia bilaterale. L’innovazione rientra nel quadro di una riforma dell’organigramma vaticano che il Papa sta finalizzando con un consiglio di cardinali consiglieri, il cosiddetto C6, e che sfocerà nei prossimi mesi in una nuova costituzione apostolica, Predicate Evangelium, la cui bozza già prevede questa nuova casella.

“E’ da vari anni che si pensa alla necessità di un sottosegretario per il settore multilaterale”, spiega Francesca di Giovanni in una intervista a Vatican News: “Un settore delicato e impegnativo che necessita di un`attenzione particolare, perché ha modalità proprie, in parte diverse da quelle dell`ambito bilaterale. Ma che il Santo Padre affidasse a me questo ruolo, sinceramente non l`avrei mai pensato. È un ruolo nuovo e cercherò di impegnarmi al meglio per corrispondere alla fiducia del Santo Padre, ma spero di farlo non da sola: vorrei far tanto calcolo sulla sintonia che ha sinora caratterizzato il nostro gruppo di lavoro”. In parole povere “si può dire che tratta dei rapporti che riguardano le organizzazioni inter-governative a livello internazionale e comprende la rete dei trattati multilaterali, che sono importanti perché sanciscono la volontà politica degli Stati riguardo ai vari temi concernenti il bene comune internazionale: pensiamo allo sviluppo, all`ambiente, alla protezione delle vittime dei conflitti, alla condizione della donna, e così via”. Francesca di Giovanni, spiega, continuerà ad occuparsi “di ciò che ho seguito fino ad ora all`interno della Sezione per i Rapporti con gli Stati, anche se adesso, in questo nuovo ruolo, avrò il compito di coordinare il lavoro di questo settore”.

Nelle ultime settimane Papa Francesco era tornato più volte a caldeggiare l’importanza del multulateralismo in un frangente storico che, col rinascere di nazionalismi e protezionismi, è fortemente in crisi. Nel corso dell’udienza con il segretario generale delle Nazioni Unite, lo scorso 20 dicembre, il Papa e Antonio Guterres hanno registrato un videomessaggio congiunto, in piedi l`uno accanto all`altro nella biblioteca pontificia del Palazzo apostolico, nel quale, all`avvicinarsi del 75esimo anniversario del Palazzo di vetro, hanno inviato un inequivocabile messaggio a favore del multilateralismo: “La fiducia nel dialogo fra le persone e fra le nazioni, nel multilateralismo, nel ruolo delle organizzazioni internazionali, nella diplomazia come strumento per la comprensione e l`intesa, è indispensabile per costruire un mondo pacifico”, ha detto in quell’occasione Jorge Mario Bergoglio. Che alla tradizionale udienza di inizio anno al corpo diplomatico presso la Santa Sede, lo scorso nove gennaio, è tornato sul tema, sottolineando che “laddove al lessico delle Organizzazioni internazionali viene a mancare un chiaro ancoraggio oggettivo, si rischia di favorire l`allontanamento, anziché l`avvicinamento, dei membri della Comunità internazionale, con la conseguente crisi del sistema multilaterale, che è tristemente sotto gli occhi di tutti. In questo contesto, appare urgente riprendere il percorso verso una complessiva riforma del sistema multilaterale, a partire dal sistema onusiano, che lo renda più efficace, tenendo in debita considerazione l`attuale contesto geo-politico”.

Intervistata da Vatican News, la nuova sottosegretaria Francesca di Giovanni spiega: “Non possono non tornarmi in mente le parole del Santo Padre nell`omelia del primo gennaio scorso, in cui egli fa – possiamo dire – un inno al ruolo della donna, dicendo anche che ‘La donna è donatrice e mediatrice di pace e va pienamente associata ai processi decisionali. Perché quando le donne possono trasmettere i loro doni, il mondo si ritrova più unito e più in pace’. Vorrei poter contribuire a che questa visione del Santo Padre si possa realizzare, con le altre colleghe che lavorano in questo settore in Segreteria di Stato, ma anche con altre donne – e sono tante – che operano per costruire la fraternità anche in questa dimensione internazionale. E’ importante sottolineare l`attenzione del Papa verso il settore multilaterale, che oggi è messo in discussione da alcuni, ma che ha una funzione fondamentale nella comunità internazionale. Una donna può avere determinate attitudini per trovare punti comuni, curare i rapporti avendo a cuore l`unità. Spero che il mio essere donna possa riflettersi positivamente in questo compito anche se sono doni che riscontro certamente anche nell`atteggiamento dei miei colleghi di lavoro uomini”.

La Santa Sede “ha anche la missione, nella Comunità internazionale, di curare che l`interdipendenza tra gli uomini e le nazioni si sviluppi in una dimensione morale ed etica, oltre che nelle altre dimensioni e vari aspetti che le relazioni acquistano nel mondo attuale”, afferma Di Giovanni. “Non bisogna mai stancarsi di favorire il dialogo a tutti livelli, sempre alla ricerca di soluzioni diplomatiche. Ad esempio, il Papa nel suo recente discorso al Corpo Diplomatico ha ricordato, tra l`altro, i tanti risultati positivi delle Nazioni Unite, che quest`anno celebrano il 75° anniversario di istituzione. Vogliamo continuare a vederle come un mezzo necessario per conseguire il bene comune, anche se questo non ci esime dal chiedere modifiche o riforme là dove si vedono necessarie”. askanews

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