Il 34esimo Viaggio Apostolico Internazionale di Papa Francesco segna tappa a Budapest, in Ungheria, per la conclusione del 52esimo Congresso Eucaristico Internazionale, e in Slovacchia. A Budapest il Santo Padre ha incontrato il presidente della Repubblica Janos Ader e il primo ministro Viktor Orban. “Ho chiesto a Papa Francesco di non lasciare che l’Ungheria cristiana perisca” ha detto Orban, dopo il suo incontro con Francesco. Poi Papa Francesco è giunto nella Nunziatura apostolica a Bratislava per partecipare all’incontro ecumenico durante il quale terrà un discorso.
“Qui, dal cuore dell`Europa, viene da chiedersi: noi cristiani abbiamo un po` smarrito l`ardore dell`annuncio e la profezia della testimonianza? È la verità del Vangelo a farci liberi oppure ci sentiamo liberi quando ricaviamo comfort zone che ci permettono di gestirci e di andare avanti tranquilli senza particolari contraccolpi? E ancora, accontentandoci di pane e sicurezze, abbiamo forse perso lo slancio nella ricerca dell`unità implorata da Gesù, unità che certamente richiede la libertà matura di scelte forti, rinunce e sacrifici, ma è la premessa perché il mondo creda? – ha detto il Papa rivolgendosi ai Membri del Consiglio Ecumenico delle Chiese nella Repubblica Slovacca -. Non interessiamoci solo di quanto può giovare alle nostre singole comunità. La libertà del fratello e della sorella è anche la nostra libertà, perché la nostra libertà non è piena senza di lui e di lei”.
“Il cammino delle vostre comunità – ha ricordato il Pontefice – è ripartito dopo gli anni della persecuzione ateista, quando la libertà religiosa era impedita o messa a dura prova. Poi, finalmente, è arrivata. E ora vi accomuna un tratto di percorso nel quale sperimentate quanto sia bello, ma al tempo stesso difficile, vivere la fede da liberi. C`è infatti la tentazione di ritornare schiavi, non certo di un regime, ma di una schiavitù ancora peggiore, quella interiore”.
Papa Francesco ha cosi citato I fratelli Karamazov di Dostoevskij che metteva in guardia proprio da questo; quando l`inquisitore rivolge parole sferzanti a Gesù tornato sulla terra: “l`accusa che gli muove è proprio quella di aver dato troppa importanza alla libertà degli uomini – ricorda il Pontefice – E arriva a rimproverare Gesù di non aver voluto diventare Cesare per piegare la coscienza degli uomini e stabilire la pace con la forza. Invece, ha continuato a preferire per l`uomo libertà, mentre l`umanità reclama ‘pane e poco altro'”. “Cari Fratelli – è l’esortazione del Papa – non ci accada questo; aiutiamoci a non cadere nella trappola di accontentarci di pane e di poco altro. Allora, ciò a cui si punta non è più ‘la libertà che abbiamo in Cristo Gesù’, la sua verità che ci fa liberi, ma l`ottenere spazi e privilegi. Che, secondo il Vangelo, è ‘pane e poco altro'”.
Il Santo Padre è arrivato ieri all`Aeroporto Internazionale di Budapest, alle ore 7.45, il Santo Padre Francesco è stato accolto dal vice primo ministro della Repubblica di Ungheria, Zsolt Semjén. Due bambini in abito tradizionale hanno consegnato un omaggio floreale al Papa. Dopo la presentazione delle rispettive Delegazioni, il Papa e il vice primo ministro si sono trasferiti in auto al Museo delle Belle Arti di Budapest. Al Suo arrivo al Museo, il Santo Padre è accolto dal Presidente della Repubblica, János Ader, e dal primo ministro, Viktor Orbán, come detto, e insieme si sono recati nella Sala Romanica del Museo. Al termine dell`incontro, dopo lo scambio dei doni, Papa Francesco si è recato nella Sala Rinascimentale del Museo delle Belle Arti, dove, alle ore 9.15, ha incontrato i Vescovi della Conferenza Episcopale Ungherese.