Papa: il sacerdote è un pastore non un ispettore del gregge

IL MONITO E’ uno dei passaggi di Bergoglio nel corso dell’omelia della messa conclusiva del Giubileo dei sacerdoti in piazza San Pietro

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Il sacerdote ha “un cuore che cerca”: “un cuore che non privatizza i tempi e gli spazi, non è geloso della sua legittima tranquillità, e mai pretende di non essere disturbato”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso dell’omelia della messa conclusiva del Giubileo dei sacerdoti in piazza San Pietro. “Il pastore secondo il cuore di Dio non difende le proprie comodità, non è preoccupato di tutelare il proprio buon nome, anzi, senza temere le critiche, è disposto a rischiare pur di imitare il suo Signore”, ha detto Francesco. “Il pastore secondo Gesù ha il cuore libero per lasciare le sue cose, non vive rendicontando quello che ha e le ore di servizio: non è un ragioniere dello spirito, ma un buon Samaritano in cerca di chi ha bisogno. E’ un pastore, non un ispettore del gregge, e si dedica alla missione non al cinquanta o al sessanta per cento, ma con tutto sé stesso. Andando in cerca trova, e trova perché rischia, non si ferma dopo le delusioni e nelle fatiche non si arrende; è infatti ostinato nel bene, unto della divina ostinazione che nessuno si smarrisca. Per questo non solo tiene aperte le porte, ma esce in cerca di chi per la porta non vuole più entrare. Come ogni buon cristiano, e come esempio per ogni cristiano, è sempre in uscita da sé. L`epicentro del suo cuore si trova fuori di lui: non è attirato dal suo io, ma dal Tu di Dio e dal noi degli uomini”.