Papa Francesco è partito dall’episodio evangelico di Gesù che caccia i mercanti dal tempio di Gerusalemme, nell’omelia della messa mattutina a Casa Santa Marta, per denunciare gli “scandali” che possono accadere ancora oggi nelle chiese. “Io penso allo scandalo che possiamo fare alla gente con il nostro atteggiamento con le nostre abitudini non sacerdotali nel Tempio: lo scandalo del commercio, lo scandalo delle mondanità…”, ha detto Jorge Mario Bergoglio a quanto riferito da Radio vaticana. “Quante volte vediamo che entrando in una chiesa, ancora oggi, c’è lì la lista dei prezzi” per il battesimo, la benedizione, le intenzioni per la messa. “E il popolo si scandalizza”. “Una volta – ha poi proseguito il Papa argentino raccontando un aneddoto del suo passato – appena sacerdote, io ero con un gruppo di universitari, e voleva sposarsi una coppia di fidanzati. Erano andati in una parrocchia: ma, volevano farlo con la Messa. E lì, il segretario parrocchiale ha detto: ‘No, no: non si può’ – ‘Ma perché non si può con la Messa? Se il Concilio raccomanda di farlo sempre con la Messa à’ – ‘No, non si può, perché più di 20 minuti non si può’ – ‘Ma perché?’ – ‘Perché ci sono altri turni’ – ‘Ma, noi vogliamo la Messa!’ – ‘Ma pagate due turni!’. E per sposarsi con la Messa hanno dovuto pagare due turni. Questo è peccato di scandalo”.