Il Papa tiene il punto: avanti con la riforma, non è lifting. E ora il cambio del personale
VATICANO Francesco dona ai membri della Curia un libro sulle malattie dell’anima
Alla fine ha consegnato a tutti i cardinali e monsignori che si sono messi in fila per salutarlo, dopo averlo ascoltato in silenzio per quasi un’ora, il libriccino “Accorgimenti per curare le malattie dell’anima”, scritto secoli fa dal gesuita Claudio Acquaviva, uno dei più critici nei suoi confronti. Papa Francesco tiene il punto. Aveva utilizzato la tradizionale udienza per gli auguri di Natale, tre anni fa, per elencare impietosamente, appunto, le “malattie” spirituali della Curia romana. L’anno dopo aveva elencato il “catalogo delle virtù” per rimediare alle malattie. Oggi ha spiegato in lungo e in largo la “riforma” della stessa Curia romana. Ha spiegato che “era necessario parlare di malattie e di cure perché ogni operazione, per raggiungere il successo, deve essere preceduta da approfondite diagnosi, da accurate analisi e deve essere accompagnata e seguita da precise prescrizioni”. E concludendo l’udienza con quel dono è sembrato lanciare il messaggio che, certo, la riforma ha fatto grandi passi avanti e altri ne farà, ma le malattie non sono ancora del tutto estirpate, o potrebbero risorgere, e lui non intende farsene sorprendere. Jorge Mario Bergoglio ha elencato puntigliosamente – con tanto di quarantatrè note a pie’ di pagina – tutti i risultati già raggiunti dalla sua azione riformista, motu proprio, chirografi, accorpamenti di dicasteri, nuovi uffici, che in tre anni e mezzo di pontificato stanno smontando e rimontando la Corte pontificia.
VATILEAKS Ior, finanza, revisione contabile, pedofilia, migrazioni, comunicazioni, il Papa non ha lasciato fuori nulla. Un modo per rivendicare, se c’è chi lo mette in dubbio, che la riforma ha già ottenuto risultati concreti e il Pontefice governa con mano salda la barca di Pietro. E’ dell’altroieri, del resto, la decisione di concedere la semilibertà a mons. Lucio Angel Vallejo Balda, il monsignore spagnolo vicino all’Opus dei che da collaboratore della riforma è diventato poi “whistleblower” ed è stato infine processato e condannato per aver passato ai giornalisti alcuni documenti dell’istruttoria promossa dallo stesso Francesco (vatileaks). Il Papa, ha detto, va avanti, anche se è stato necessario, nel corso del tempo, fare qualche passo indietro. Un modo, ancora, per ricordare alla Curia il proprio ruolo, quello di “sostenere il Romano Pontefice nell`esercizio della sua potestà singolare, ordinaria, piena, suprema, immediata e universale”.
DUBBI Per il Papa riformista è stato anche un’occasione per denunciare le “resistenze” che emergono via via alla sua riforma: aperte, alcune, “nascoste”, altre, e “malevole”, altre ancora, che si nascondono “dietro le parole giustificatrici e, in tanti casi, accusatorie, rifugiandosi nelle tradizioni, nelle apparenze, nelle formalità”. Ma “l`assenza di reazione è segno di morte!”, ha chiosato, “quindi le resistenze buone – e perfino quelle meno buone – sono necessarie e meritano di essere ascoltate, accolte e incoraggiate a esprimersi, perché è un segno che il corpo è vivo”. Nessuna parola da parte del Pontefice in merito ai quattro cardinali che lo hanno apertamente criticato perché la sua esortazione apostolica sulla famiglia Amoris laetitita, a loro avviso, solleva diversi dubbi (“dubia”, in latino) di ortodossia (tra di essi, quel Walter Brandmueller che gli aveva rammentato il libro sulle malattie spirituali). Il loro capofila, Raymond Leo Burke, patrono del Sovrano ordine di Malta, nonché estimatore del presidente Usa Donald Trump, ha salutato velocelemtne e con un sorriso il Papa, ha preso il libro ed è andato via.
IL PERSONALE Jorge Mario Bergoglio tiene il punto e rilancia. Il Papa ha utilizzato l’incontro di oggi, seguito ad una più familiare udienza ai dipendenti vaticani, anche per indicare la rotta per il futuro. La riforma va avanti. Proseguirà il cambio di personale (“è normale, necessario e auspicabile”), per quanto più che “nuove persone” servono “persone rinnovate”, proseguirà la razionalizzazione, il cionvolgimento sinodale dei vescovi, il coordinamento tra i diversi uffici, e ancora l’aggiornamento (parola-chiave del Concilio vaticano II), la sobrietà, e ancora il rafforzamento della presenza di donne e laici. Papa Francesco ha appena compiuto 80 anni ma non presta il fianco a chi approfitta dell’età per suggerire che potrebbe mollare. E conclude l’udienza con i suoi collaboratori più stretti per fare auguri di buon Natale. Ma evita di dire, a fine discorso, “pregate per me”.